Scosse e neve, ora è rischio slavine. Ma gli anziani non se ne vogliono andare

Salvataggio di un anziano a Comunanza, nelle Marche
di Rosalba Emiliozzi
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Domenica 22 Gennaio 2017, 16:48
ASCOLI - Dopo l’emergenza neve, è rischio valanghe nelle Marche, soprattutto nel piccoli centri già duramente colpiti dal terremoto senza fine.
L'altro ieri il sindaco di Acquasanta Terme, nell’Ascolano, ha dovuto convincere, uno ad uno, i 22 residenti delle frazioni di Pozza e Umito che non volevano lasciare le loro abitazioni. «Abbiamo dovuto evacuare tutti per il rischio slavina - dice il sindaco Sante Stangoni - ho dovuto parlare con tutti personalmente, molti non se ne volevano andare». In una della 54 frazioni, a San Gregorio dove vivono sei anziani, dopo cinque giorni senza elettricità una donna 80enne è andata in ipotermia e ieri sono stati allertati i soccorsi per trasferirla d’urgenza in ospedale, con grosse difficoltà perché la «neve da quelle parti è alta cinque metri» dice il sindaco. Ad Arquata del Tronto il problema slavine c’è ma non ci sono più residenti, tutti i terremotati sono ospitati in albergo, restano sono 15 allevatori che con la neve hanno avuto grossi problemi per rifornire il bestiame e ora devono procedere con attenzione «nella frazione Colle dove c’è il pericolo slavina - dice il sindaco Aleandro Petrucci - sempre a Colle ieri abbiamo recuperato 16 tra agricoltori e pastori rimasti bloccati dalla neve dopo aver rifocillato gli animali».

Stessa emergenza nel Maceratese, a Castelsantangelo sul Nera, paese senza residenti (tutti evacuati sulla costa), restano solo 5 allevatori e un fiume, il Nera, che «dopo il sisma ha triplicato la sua portata - dice il sindaco Mauro Falcucci - l'altro ieri ho fatto fare un sopralluogo preventivo per salvaguardare a valle Visso. Il pericolo ci sarà se la neve si scioglierà all’improvviso e il sopralluogo è servito anche per porre in essere, nel caso ce ne fosse bisogno, misure di contenimento idraulico. Ma al momento la situazione è sotto controllo». «Abbiamo raggiunto tutte le persone e stiamo ripristinando le 600 utenze elettriche - dice l’assessore regionale alla protezione civile delle Marche, Angelo Sciapichetti - Con l’aumento della temperatura, oltre al rischio valanghe e frane, ci potrebbe essere quello dell’esondazione dei fiumi. Stiamo monitorando il Nera e il Tronto, che potrebbe dare problemi alla foce su Monteprandone».
 
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