Il pensiero è ora rivolto al pompiere di 44 anni del distaccamento di Nereto ricoverato prima all'ospedale di San Benedetto del Tronto e ora trasferito a Teramo nel reparto di Neurochirurgia, in una camera semi-intensiva. La prognosi riservata, i medici al momento non si pronunciano, diciamo che è stato l'unico neo di un intervento eseguito con grande slancio dai miei uomini – continua il comandante -. Il vigile è stato però subito assistito e soccorso. Speriamo che tutto si risolva in maniera positiva". Era svenuto ieri nel piazzale dell’Italpannelli dopo essere uscito dalla ditta avvolta da una nuvola di fumo nero.
Per quanto riguarda le analisi sulla salubrità dell’aria, a ventiquattro ore dall'incendio il sindaco del comune teramano, Angelo Panichi, ha deciso la ripresa dell'attività di tutte le aziende che si trovano nei pressi dell'area stabilendo però contestualmente la chiusura precauzionale delle scuole del territorio comunale per la giornata di giovedì 31 marzo. Le prime proiezioni dell’Arta che ha analizzato l’aria sarebbero positive, ovvero escluderebbero il pericolo di una nube tossica. Anche l’Arpam marchigiana ha effettuato sondaggi a campione nel territorio di Castel di Lama, ma i risultati devono ancora essere diffusi.
“A seguito delle prescrizioni evidenziate dalla Asl verrà allargato con idonea ordinanza da 1 a 5 km il raggio di monitoraggio per quanto riguarda le precauzioni già emanate nella giornata di ieri". Il riferimento è al divieto di utilizzo di ortaggi e frutta, di acqua di pozzo per uso irriguo e per alimentazione animale, di prodotti commestibili da animali domestici.
Si aggirerebbero sui 20-25 milioni di euro i danni per l’azienda che produce pannelli in poliuretano e i cosiddetti pannelli-sandwich imbottiti con lana di roccia. Materiale che avrebbe propagato le fiamme. Dati ancora provvisori quelli sull'incendio, sul quale la Procura di Teramo ha aperto un'inchiesta per incendio colposo, per ora senza indagati, con i primi rilievi effettuati sul posto che confermerebbero l'ipotesi accidentale. Dalle prime testimonianze raccolte sembra sia stata una disattenzione di alcuni operai che stavano lavorando con una fiamma ossidrica.
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