Il bollettino unificato del Gores della Regione Marche censisce undici ricoverati per Covid-19 negli ospedali delle Marche: nel dettaglio si tratta di due in rianimazione a Marche Nord, nove distribuiti nei reparti non intensivi tra gli ospedali di Pesaro, Ancona e Fermo.
Un campione limitato
Un campione piccolissimo rispetto agli oltre mille di due mesi fa. Ma pur sempre una micro-popolazione da prendere come piccolo campione per cercare di mettere insieme un identikit dei casi positivi, sintomatici e bisognosi di cura ospedaliera attualmente in circolazione. Il primo dato che balza all’occhio dai report che circolano nelle aziende sanitarie è che si tratta di dieci persone non vaccinate, una di esse - in cura intensiva - aveva ricevuto il vaccino Sputnik ed è stato contagiato da un cluster fuori regione.
Per quanto riguarda gli altri invece ci sono quattro cluster familiari (da varie zone delle Marche), gli altri invece sono stati contagiati in cluster di differente tipologia geografica o contestuale (chi a Roma, chi nella provincia di Ascoli), o da contatti stretti con un positivo.
Feste per gli Europei, il virologo Silvestri: «Italia gabbia di matti, prudenza ma non terrore»
I dati dell’età
Anche uno sguardo alle età, tra coloro che sono nei reparti non intensivi rivela dati interessanti: partendo dai più anziani ci sono 1 over 90, 2 over 80, 2 over 70 e poi uno a testa nella fascia 40-50, 50-60 e 60-70.
Green pass, un italiano su 3 è ancora senza: prima dose a 34 milioni di cittadini
Il tempo dei ricoveri
I ricoveri sono tutti avvenuti dal 24 maggio in poi: il paziente che si trova da maggior tempo in ospedale (circa 50 giorni) in particolare è dovuto passare da un reparto di rianimazione e ora è uscito. Si trova in un reparto di Malattie Infettive, è sotto assistenza respiratoria (con la maschera) ancora in condizioni critiche. Per tutti gli altri siamo tra i pochi giorni e le quattro settimane di degenza. Interessante, infine, vedere come si è sviluppata la fase acuta della malattia dopo la scoperta della positività: la metà dei pazienti è stata ricoverata due/tre giorni dopo il primo tampone positivo. Un caso invece è singolare: positivo il 22 maggio è stato ricoverato soltanto lunedì scorso. È in condizioni stabili.