Marche, in centomila con l’influenza: ma secondo i dati il picco deve ancora arrivare

Marche, in 100mila con l influenza: ma il picco deve arrivare
di Lorenzo Sconocchini
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 14 Dicembre 2022, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 19:57

ANCONA Più di centomila marchigiani si sono già presi l’australiana e mentre la curva dei contagi da Sars-Cov-2 sta lentamente scendendo (-3,4% nell’ultimo report dell’Osservatorio epidemiologico regionale) l’onda dell’influenza stagionale monta con una progressione esponenziale di nuove infezioni. Sono stati quasi trentamila nell’ultima settimana di monitoraggio - quella dal 28 novembre al 4 dicembre - i nuovi casi di virus influenzale (quasi tutti del ceppo H3N2) stimati nelle Marche dalla rete Influnet, formata nella nostra regione da 42 medici e pediatri sentinella che segnalano i contagi tra i propri pazienti, in tutto 50.768 distribuiti nelle cinque province.

I nuovi contagi segnalati nella 48esima settimana, quella a cavallo tra novembre e dicembre, sono stati 1.001 e proiettando il dato sulla popolazione marchigiana si stimano 29.378 nuovi ammalati di australiana (con un’incidenza settimanale di 19,72 ogni mille assistiti) che fanno salire il totale dall’inizio del monitoraggio a 99.859 casi di influenza stagionale.

Considerato che l’ultimo rapporto settimanale Influnet dell’Istituto superiore di sanità arriva fino al 4 dicembre, il bilancio dell’influenza stagionale nelle Marche ha già abbondantemente superato i 100mila contagi e si aspetta il picco proprio nelle settimane a cavallo tra Natale e Capodanno. Particolarmente esposti i bambini da 0 a 4 anni, che non avendo mai incontrato il virus dell’influenza non hanno memoria immunitaria: solo nell’ultima settimana di rilevazioni ne sono stati contagiati più di 53 ogni 1.000 assistiti. Già aella 48esima settimana le Marche hanno superato per incidenza la soglia del livello di entità molto alta, insieme a Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria e Abruzzo. L’influenza quest’anno è arrivata con largo anticipo e viaggia a livelli di diffusione virale che nei precedenti inverni - tranne gli ultimi due in cui la curva è stata depressa dall’effetto Covid, tra lockdown, mascherine e altri patogeni prevalenti - si raggiungevano soltanto tra fine gennaio e inizio febbraio.

Il rapporto Influnet

Di questi tempi, nelle Marche come in altre regioni, è più facile beccarsi il virus dell’australiana che il Coronavirus con cui combattiamo da quasi tre anni. I casi di Sars-Cov-2 diagnosticati nelle Marche nell’ultimo report settimanale di venerdì sono stati 7.070, con un’incidenza di 470 casi ogni 100mila residenti. Anche mettendo in conto che i casi reali saranno stati molti di più, vista la pratica diffusa di farsi il test per il Covid a casa, siamo comunque molto lontani dai quasi 30mila casi di australiana stimati nelle Marche dal rapporto Influnet.  La curva dei contagi da Sars-Cov-2 per altro è tornata a scendere dopo quattro settimane consecutive di crescita. E se continuano a salire i ricoveri per Covid nei reparti di area medica, passati nell’ultima settimana da 183 a 242 (+33%) quelli in terapia intesiva sono scesi da 9 a 6 e anche i decessi correlati all’epidemia sono diminuiti rispetto alla settimana precedente (da 16 a 13). L’occupazione di pazienti Covid-19 dei posti lettototali vede le Marche sopra la media nazionale in area medica (18,6%) e sotto la media in terapia intensiva (2,6%). Una situazione che è valsa alla nostra regione, nell’ultimo report della cabina di regia ministero della Salute-Iss, la conferma in una fascia alta di classificazione del rischio epidemiologico.

Green pass e mascherine

Eppure, quanto a casi gravi di malattia provocata dal Coronavirus, siamo in uno scenario neanche paragonabile a quello di un anno fa, quando vigeva l’obbligo del Green pass rinforzato e senza mascherina si entrava solo in casa propria. Nella seconda settimana di dicembre 2021, agli albori di un’impennata spinta dall’avvento della variante Omicron, nelle Marche l’incidenza di nuovi casi era a quota 174 casi ogni 100mila residenti (ora siamo a 470) i ricoveri per Covid in area medica erano 112, la metà degli attuali, ma i pazienti in terapia intensiva per colpa del Coronavirus erano 31, cinque volte tanto quelli di adesso, contagiati dalle multiformi sottovarianti di Omicron. Merito in gran arte della vaccinazione di massa, che però ora nelle Marche è in una fase di stagnazione, come testimonia l’ultimo report della fondazione Gimbe. Nella nostra regione la percentuale di popolazione over 5, dunque vaccinabile, che non ha ricevuto nessuna dose di siero anti-Covid è pari al 12,9% (media Italia 10,6%) da cui detrarre la popolazione temporaneamente protetta, guarita dal Covid da meno di 180 giorni (1,9%). Il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è del 20,3%, ben al di sotto della media italiana (27,6%) mentre la popolazione in età pediatrica (5-11 anni) che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 20,6% (media Italia 35,3%).

© RIPRODUZIONE RISERVATA