Il conto alla rovescio è iniziato, assicura Fausto Artibani di Cgil, perché la proprietà emiliano-romagnola dell’impresa ha «già bloccato da qualche tempo l’attività commerciale: di fatto non vende più i propri prodotti, prefabbricati in cemento armato per capannoni industriali e strutture di vendita». Secondo il sindacato, però, ci sarebbero ancora i margini di un recupero e lo sciopero di 24 ore nella giornata di lunedì prossimo è stato dichiarato per fare pressione sulla proprietà e convincerla a non gettare subito la spugna. I dipendenti di Sicap si raduneranno davanti ai cancelli dello stabilimento in via della Liberazione e lì rimarranno per tutta la giornata con i loro cartelli. «Ci risulta – prosegue il sindacalista Artibani – che le difficoltà finanziare siano provocate dalla difficoltà di incassare, quindi dai tanti insoluti. La Sicap potrebbe rilanciarsi selezionando i clienti più affidabili, nel frattempo il personale potrebbe ricorrere ai contratti di solidarietà per la durata di due anni».
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