Ancona, il prete esorcista: «Si è avvicinato troppo agli spiriti maligni: Luca spinto a un'azione terribile»

Ancona, il prete esorcista: «Si è avvicinato troppo agli spiriti maligni: Luca spinto a un'azione terribile»
di Marina Verdenelli
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Domenica 24 Agosto 2014, 18:55 - Ultimo aggiornamento: 21:29

ANCONA - Non era posseduto dal diavolo ma si avvicinato troppo agli spiriti maligni e all'occulto che hanno preso il sopravvento e lo hanno allontanato dalla ragione. Don Paolo Sconocchini, prete esorcista riconosciuto dalla chiesa cattolica ed esperto di persone entrate in contatto con il demonio poi guarite, prova così a dare una interpretazione all'omicidio della piccola Alessia, la bimba di 18 mesi uccisa domenica scorsa a Collemarino, con trenta coltellate di cui cinque mortali, più profonde a cuore e polmoni, sferrate dal padre Luca Giustini, 34 enne, macchinista ferroviere per Trenitalia.

Il parroco di San Cosma prova a dare una spiegazione dopo che lo stesso Giustini, nell'interrogatorio di garanzia che si è tenuto giovedì scorso in ospedale, nel reparto di Psichiatria dove è in stato di arresto, ha confessato di aver ucciso la figlioletta perché spinto da una «voce» che sentiva dentro di lui e che gli aveva detto che «doveva farlo». Una voce che sentiva da giorni tanto da portarlo a cercare informazioni sul mondo dell'occulto cliccando “mi piace” dalla sua pagina Facebook ad esperti di spiritismo. Una voce di cui ha parlato anche nella prima seduta di venerdì, con il consulente psichiatra Renato Ariatti nominato dalla Procura per stilare la perizia che dovrà dichiarare se Giustini è o meno sano di mente, dicendo «Dio mi ha guidato è stata una missione per salvare il mondo».

Secondo don Paolo non era solo una depressione che affliggeva il ferroviere. «Chi è depresso non reagisce così - continua il parroco - purtroppo quel papà si è spinto troppo oltre, ha cercato risposte scavando nel paranormale, avvicinandosi a forze occulte e malvagie che hanno solo alimentato il suo malessere. Bastava venire in chiesa, pregare, avere fede e lo avremmo guidato. Addentrarsi nel mondo dell'occulto non porta mai buone cose. Questo non vuol dire che Giustini era posseduto dal diavolo. Sono rarissimi i casi di possessione e le manifestazioni sono diverse. Si è avvicinato troppo però agli spiriti maligni che lo hanno ossessionato e spinto un'azione terribile».

Don Paolo spiega la diversità tra cercare la conoscenza di certe forze del male ai fini della propria curiosità intellettuale, e farsi sopraffare da queste. «Chi si avvicina per colmare la propria cultura – dice il prete esorcista – lo fa mantenendo sempre un certo distacco. E' la conoscenza che lo spinge e questo non è sbagliato. Diverso è entrare poi in contatto con queste forze maligne, cercare risposte a dei malesseri interiori che non andrebbero affrontati così perché conta sempre avere fede. Un credente non dovrebbe mai spingersi oltre questo confine. Ecco poi le conseguenze».

Intanto Giustini continua ad essere piantonato in ospedale e legato al letto per evitare possibili atti autolesionistici.