Lo show
Ma soprattutto ha vinto la grande musica, con l'inatteso duetto tra Luca Carboni e Tommaso Cerasuolo, voce dei Perturbazione, col brano I baci vietati, il rock progressivo degli Area in una performance strumentale (con il recitativo-filastrocca La mela di Odessa), e i Tiromancino dei fratelli Federico e Francesco Zampaglione.
Vetrina della musica popolare d'autore nell'ideale passaggio del testimone tra interpreti consolidati ed esordienti, quella di ieri sera - presentata da Fabrizio Frizzi - è stata anche la festa per i 25 anni di Musicultura, i 30 dell'esordio di Carboni e i 25 dei Tiromancino, che hanno fornito una suggestiva testimonianza della loro carriera e della loro ricerca musicale.
Luca Carboni
«Qui si permette alla musica di nascere e di rinnovarsi», ha detto Carboni salendo sul palco tra gli applausi del pubblico. Dopo Autobus di notte, Mare a mare e Fisico bestiale, «vi lascio con una canzone d'amore, è sempre un'emozione riuscire a scriverne una», ha detto, prima di presentare i Perturbazione e intonare Vieni a vivere.
Tiromancino
Grande interpretazione anche quella dei Tiromancino, che hanno ammaliato il pubblico con il brano Due destini, colonna sonora del film Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek, e Per me è importante. Come pure l'esecuzione solo strumentale del quartetto d'archi Radio String Quartet Vienna, in un'originale rilettura delle musiche dei Wehater Report e del suo fondatore, Joe Zawinul.
I vincitori
Sono poi stati consegnati il premio Unimarche per il miglior testo agli Equ e a Flo quello di Radio1 Rai, che accompagna da sempre la manifestazione, per la migliore musica. «Il mio brano - ha dichiarato Flo, finalista grazie ai voti di Facebook - parla di cose irreversibili come il mio amore per la canzone». Per l'altro vincitore, Dante Francani, che lavora come metalmeccanico, e che ha commosso il pubblico col testo del suo brano Tuta blu, «essere a Musicultura è come sprofondare in una montagna di miele».
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