Civitanova, Livio De Vivo show, offese su Fb al segretario Pd e poi celebra un matrimonio con la fascia tricolore

Livio De Vivo (foto De Marco)
di Simone Ronchi
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Lunedì 11 Maggio 2015, 17:31 - Ultimo aggiornamento: 22:06
CIVITANOVA - Nella città degli scivoloni mediatici di politici e personaggi pubblici arriva un nuovo post choc su Facebook del vulcanico consigliere Livio De Vivo, eletto nelle file di Uniti per cambiare ma poi finito ai margini della maggioranza. In merito al caso degli scrutatori e alle critiche ricevute dal segretario Pd Mirella Franco il giovane politico, ex dem col dente avvelenato, ha risposto con una frase sopra le righe.



De Vivo ha infatti invitato Mirella Franco a «infilare la testa nel ce...». La vicenda scrutatori era esplosa a margine del Consiglio di giovedì, quando il consigliere era quasi venuto alle mani col collega Pd Gustavo Postacchini, che come De Vivo fa parte della commissione elettorale. Il giorno dopo Livio De Vivo ha preteso a tutti i costi una deroga al criterio di nomina tramite estrazione a sorte dei 164 scrutatori (metodo introdotto nel 2013 e votato dallo stesso De Vivo, dopo lo scandalo delle liste di scrutatori zeppe di parenti di politici), ottenendo la possibilità di nominare direttamente 24 persone presenti nel suo listino.



In merito alle nomine ad personam De Vivo ha puntualizzato che «sono giovani, precari, disoccupati, alcuni dei quali indicati da altri politici della maggioranza».



Il segretario Pd ha definito il consigliere «arrogante e prepotente», causando la smodata reazione su Fb. «La frase di De Vivo? Lo qualifica - taglia corto Mirella Franco - Come ho già detto non capisco qual è il suo ruolo in commissione elettorale, dato che non fa più parte della maggioranza. Chiederò la sua sostituzione sia in questo organo consiliare sia in commissione bilancio. Il Pd porrà con forza la questione in maggioranza».



La tempesta politica non sembra turbare De Vivo, che oggi ha addirittura celebrato il matrimonio di un amico in Comune, con tanto di fascia tricolore. Il consigliere ostracizzato dalla maggioranza indossa dunque la fascia del sindaco. Nel centrosinistra cittadino lo scenario sembra molto confuso.