Lisippo conteso a Fano, il Getty invoca la Corte Costituzionale

Lisippo conteso a Fano, il Getty invoca la Corte Costituzionale
di Elisabetta Rossi
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Mercoledì 15 Giugno 2016, 18:54
FANO (Pesaro e Urbino) - I legali del Getty lo hanno già detto: se anche questa volta il giudice non gli darà ragione, torneranno alla carica con la Corte Costituzionale. Il professore Alfredo Gaito, difensore del Museo di Malibù, lo ha ribadito al giudice Giacomo Gasperini anche all’udienza di ieri mattina: “il processo deve ripartire da zero, deve essere dichiarata incostituzionale anche l’ordinanza di confisca della Mussoni perché è stata decisa a porte chiuse”. E intanto, la storia del Lisippo affascina anche la marina militare. È arrivata infatti richiesta di accesso agli atti dal comandante della capitaneria di San Benedetto del Tronto “per attività di studio sulle modalità di recupero del bronzo da parte del peschereccio Ferruccio Ferri di Romeo Pirani”. In particolare, il comandante chiede di poter visionare gli atti con cui il giudice Barberini dispose l’archiviazione del caso, prosciogliendo gli indagati, e negando la confisca dell’opera. Negazione da cui è poi partito il giudizio ancora in corso. Sulla richiesta del comandante, il pm Silvia Cecchi ha già dato il suo parere favorevole. Ora manca quello del Getty. Ma ieri il giudice Gasparini ha deciso sulle richieste delle parti. Ha respinto quelle del Getty sulla richiesta di sollevare il caso di illegittimità costituzionale sull’ordine di confisca della Mussoni e sull’estromissione delle parti civili. Ammessi quindi al giudizio, sia l’associazione Cento città del professore Alberto Berardi che l’Avvocatura dello Stato. Ammessi quasi tutti i testimoni, tra cui Stephen Clerk, legale rappresentante del Getty. Che potrebbe essere ascoltato già alla prossima udienza del 13 luglio. Chissà cos’altro potrà aggiungere, visto che è la terza volta che viene sentito.   
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