La revisione
La revisione del Catasto, appena avviata venerdì scorso dalla commissione Finanza al Senato, si propone di allineare i valori fiscali con le quotazioni del mercato immobiliare, aumentando le rendite degli immobili. In cambio, la revisione dovrebbe portare più equità: immobili di pregio, anche in quartieri centrali, oggi possono avere rendite catastali più basse rispetto alle nuove costruzioni in zone periferiche, a causa della valutazione degli estimi catastali ferma agli anni '80.
Ci sarà dunque chi pagherà di più. I rincari maggiori sono previsti per le case A/3, una abitazione ogni tre in città. Il divario tra valori di mercato e valori catastali per queste abitazioni tocca il 184%. Una delle forbici più alte d'Italia. Nella classifica elaborata dal Sole 24 Ore, Ancona si piazza al 27esimo posto tra 103 capoluoghi. Più contenuto il divario per le abitazioni A/2 di tipo civile, la metà dell'intero patrimonio immobiliare. Qui l'aumento delle rendite può arrivare all'86%. In linea generale, le rendite catastali dovrebbero aumentare del 119% per essere in linea con i valori di mercato: il valore catastale medio di una abitazione è di 97 mila euro, contro il prezzo medio di mercato di 212 mila euro.
Tasi
La riforma non dovrebbe comunque avere riflessi sulla Tasi di quest'anno, con il primo acconto da pagare entro il 16 settembre e il saldo entro il 16 dicembre. Secondo le previsioni del Comune, il conto dovrà essere meno costoso dell'Imu del 2012. Esenti gli inquilini e le abitazioni con rendita fino a 220 euro, la tassa va da un minimo di 120 euro fino al massimo di 600 euro per gli immobili con rendite catastali da mille euro in su.