Professor Angeletti, com'è cambiata in questi anni la sua città natale?
“C'è stata una variazione lenta ma sistematica, al passo coi cambiamenti della società. Quando ero bambino ci si scostava dal centro della strada tre o massimo quattro volte durante tutto un pomeriggio: non esisteva il traffico di oggi. Questi sono diventati tempi in cui tutto è più scomodo anche perché ci sono troppe auto in giro. Di pari passo, le regole del buon vivere civile sono andate perdute”.
Che tipo di evoluzione ha avuto lo stile di vita dei maceratesi...
“La gente ha pian piano sentito il bisogno di spazi diversi. C'è stato un grande sviluppo urbanistico, penso a via Panfilo. In questo modo, il centro si è spopolato: il numero della popolazione è rimasto lo stesso, ci sono solo molte più case”.
Macerata però si mantiene tra i primi posti in classifica per vivibilità. Lei che ha vissuto anche all'estero, dove preferisce vivere?
“Sono stato fuori quel tanto che basta per preferire di vivere a Macerata. Oggi poi con la tecnologia è possibile sbrigare tutto da casa propria. Intendiamoci, non intendo sembrare un orso che non esce mai, però in effetti preferisco studiare. Ma oggi in questa città purtroppo esistono anche persone che temono di uscire per ben altri motivi. Penso a casi di violenza insensata come quello di corso Cairoli: in quel caso, e sommandolo agli altri che ci sono stati quest'anno, in città si è venuta a creare una situazione meno vivibile e la gente ha paura, soprattutto gli anziani”.
Cosa si sente di dire al futuro sindaco?
“Non so se me la sento di dare consigli. Le amministrazioni che abbiamo avuto non hanno fatto grossi danni. Devo dire però a Macerata di fa soprattutto cultura umanistica e poco scientifica. Noi come liceo abbiamo avanzato proposte ma il Comune è sempre stato restìo ad appoggiarle: non c'è mai stato il supporto che avremmo voluto da parte delle diverse amministrazioni che si sono succedute”.
Questa scuola ha realizzato progetti in città?
“Ci sono stati un convegno internazionale di rilievo, il progetto Galilei: tutti eventi in cui il Comune poteva fare di più. Le prossime amministrazioni dovrebbero essere più attente alle proposte che vengono dalle scuole, perché si tratta di un'occasione di formazione per tutti. L'impressione però è che ultimamente si fa solo quello che propongono loro”.