È toccato ai familiari e agli amici scoprire la drammatica verità. Glaucone, come tutti chiamavano affettuosamente questo ragazzone dal cuore tenero, era riverso nel suo letto, senza vita. Accanto a sé il cellulare, con cui forse ha tentato di chiedere aiuto quando si è sentito male. E invece sarebbero passate almeno dieci ore dal momento in cui è andato in arresto cardiorespiratorio e il tragico ritrovamento, avvenuto attorno all’una dell’altra notte nel suo appartamento di via Martiri della Resistenza (Ancona), in cui viveva da solo dopo la fine della relazione con la sua storica compagna.
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Glauco Pedrali non aveva ancora compiuto 41 anni e la sua morte resta un mistero che solo l’autopsia riuscirà a risolvere. Un malore fatale l’ha colto mentre era disteso sul letto.
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Subito hanno dato l’allarme al 112. Sul posto è intervenuto il 118, con l’automedica e un’ambulanza della Croce Gialla, insieme ai carabinieri della stazione di Ancona Centro. Il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso del quarantenne. Nell’abitazione non stati trovati segni di violenza, né altro che possa chiarire subito le cause decesso. I militari dell’Arma, che nell’abitazione non hanno rinvenuto nulla di sospetto, stanno indagando per ricostruire le ultime ore di vita di Glauco. Hanno ascoltato i familiari, gli amici, l’ex compagna, i vicini, per capire se negli ultimi tempi fosse afflitto da qualche problema. Determinante sarà l’accertamento autoptico che verrà svolto nelle prossime ore nell’istituto di Medicina legale di Torrette.
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