Luciano Cecchini, presidente dell'Ente Carnevalesca, gongola, perché questa idea della corsa senza vestiti ha già fatto il giro d'Italia. «Ogni hanno cerchiamo di trovare proposte nuove - spiega - e con l'amico Enrico Tosi della Commissione Cultura, abbiamo deciso di giocarci un'antica cronaca del Nolfi in cui si racconta di questa gara». I podisti, che indosseranno solo una succinta copertura per i genitali e una mascherina del colore della propria squadra, correranno per circa 3 chilometri all'interno del centro storico e poi torneranno in piazza dove ad accoglierli ci saranno sia i giudici sportivi sia una giuria rigorosamente femminile che sceglierà il podista più avvenente. In mezzo ai dolciumi però, c'è anche qualche sassolino, come quello che il gruppo Femminismi ha voluto togliersi dalla scarpa, contestando sia l'immagine della donna utilizzata per la campagna promozionale, sia il palio definito «una vecchia goliardata maschile, ora priva di senso che se nel ’700 era trasgressiva, adesso ricorda solo l'Isola dei famosi o il bisessuato tronismo».
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