Fano, giovane studiosa al top negli Usa
Harvard pubblica la sua ricerca sulle staminali

Fano, giovane studiosa al top negli Usa Harvard pubblica la sua ricerca sulle staminali
di Osvaldo Scatassi
2 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Ottobre 2015, 16:32 - Ultimo aggiornamento: 16:47
FANO (Pesaro e Urbino) - Una giovane ricercatrice fanese, la quarantenne Francesca D’Addio, nel tempio della ricerca medica: la Harvard Medical School, a Boston negli Stati Uniti d’America.

Il suo lavoro, sviluppatosi in un triennio a partire dal 2013, ha dimostrato l’esistenza di un ormone che controlla le cellule staminali dell’intestino. Le scoperte scientifiche sull’enterostaminina, così è stato ribattezzato l’ormone studiato da D’Addio, promettono straordinarie applicazioni sulle malattie croniche intestinali, oltre che sulle conseguenze collaterali provocate da diabete e tumori. «Ora la speranza è che i risultati siano validati anche da studi clinici più ampi, con l’obiettivo di un nuovo ed efficace trattamento», ha detto D’Addio, appena rientrata dagli Usa per trascorrere un periodo di riposo a casa con i suoi genitori. Giovedì scorso, quando era ancora a Boston, ha realizzato il sogno di ogni ricercatore: lo studio sull’enterostaminina è stato pubblicato dalla più autorevole rivista internazionale di settore, la Cell Stem Cell. La vicenda di D’Addio è dunque sintomatica di quale sia lo stato della ricerca in Italia: il livello della preparazione universitaria nel nostro Paese rimane eccellente, poi però bisogna trasferirsi all’estero per compiere l’ulteriore salto di qualità. Diplomatasi al liceo classico Nolfi di Fano, nel 1994, D’Addio ha frequentato l’Università di Bologna, si è laureata in Medicina e Chirurgia per poi specializzarsi in Nefrologia all’ospedale Sant’Orsola-Malpighi, sempre a Bologna e sempre con il massimo dei voti. Nel 2006 la prima collaborazione con la Harvard Medical School, per un progetto sulla tolleranza nel trapianto. «Ricordo ancora – racconta D’Addio – il giorno dell’incontro e la proposta, tanto semplice quanto ineludibile: vieni a Boston e potrai misurare le tue capacità in un contesto internazionale». Seguono riconoscimenti in serie e il dottorato di ricerca. Nel 2013 prende parte a un progetto, sostenuto dal ministero alla Salute, riguardante il paziente diabetico: l’effetto del trapianto di rene e pancreas sulle complicanze intestinali e renali. Nello stesso anno è però la Fondazione Marche che la riporta ad Harvard, finanziando la ricerca che le frutterà un prestigioso riconoscimento internazionale. Le staminali sono cellule non specializzate, al centro di studi medici che ne sfruttano la duttilità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA