Il nuovo partner - come ha spiegato l'a.d. Marco Milani alla presentazione del piano di investimenti, dovrà aiutare a «sanare due criticità» del gruppo di Fabriano: la concentrazione in Europa ed il gap di dimensioni che sbarra competizione con i big mondiali del settore. Così, il «candidato ideale» è un gruppo con «presenze significative fuori dall'Europa ed una dimensione giusta», e non certo «una azienda piccolina ed europea».
In quest'ottica Indesit ha lanciato un piano di investimenti da 83 milioni con l'obiettivo di rendere la produzione dei tre siti italiani «competitiva e sostenibile», una «base industriale di cui difficilmente si potrà fare a meno e che non potrà essere stravolta», quindi blindata in vista dell'arrivo di
un partner internazionale.
Così come è blindato anche il livello occupazionale, garantito dal piano quinquennale varato con l'accordo di dicembre che (dopo l'annuncio a giugno 2013 di 1.400 esuberi) scongiura i licenziamenti con cig, solidarietà, e pensionamenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA