Sacchi ritira il premio Gentile
a Fabriano: «Non volevo fare
né l'innovatore né il fenomeno»

Arrigo Sacchi ritira il premio a Fabriano
di Ferruccio Cocco
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Sabato 11 Ottobre 2014, 23:50 - Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 09:57
FABRIANO - Arrigo Sacchi ritira il premio Gentile a Fabriao.

Un premio all'insegna dell'innovazione e del coraggio, riscoprendo la centralità della persona. È stato questo il leit motiv della diciottesima edizione del Premio Gentile, la cui cerimonia conclusiva - con la consegna dei riconoscimenti - si è svolta ieri in un gremitissimo Oratorio della Carità.



A sintetizzare il concetto, in apertura di giornata, sono stati sia il sindaco Giancarlo Sagramola che il vescovo della diocesi di Fabriano-Matelica, Giancarlo Vecerrica. E chi se non Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan campionissimo e della Nazionale italiana, poteva spiegare il significato di innovazione e coraggio, lui che ha rivoluzionato il gioco del calcio in Italia alla fine degli anni Ottanta?



«In realtà non volevo essere né un innovatore né un fenomeno - ha detto Sacchi, premiato nella sezione Vite di Italiani - volevo soltanto fare bene ciò che mi piaceva fare, l'allenatore». Dopodiché, a ruota libera, ha parlato di sé e della sua storia. «All'inizio della carriera, ma anche in seguito, quasi mi vergognavo di guadagnare soldi per far ciò che era la mia passione. Il denaro non è stata mai un'ossessione, tanto che quando passai dal Parma al Milan firmai un contratto in bianco. Solo in seguito scoprii che guadagnavo meno di prima».



Poi la decisione di chiudere con il calcio. «A un certo punto mi sono accorto di essere stato un padre assente - ha confessato - Così, quando sono diventato nonno, ho deciso che non sarei stato un nonno assente. E adesso mi ci dedico a tempo pieno». In tanti hanno voluto salutare e stringere la mano a Sacchi o salutarlo. E la sezione del Milan Club Fabriano lo ha omaggiato con un ricordo.



Sette le sezioni in cui è stato suddiviso il premio. Oltre Arrigo Sacchi, sono stati premiati anche Francesco Caio, manager d'impresa (sezione Economia, impresa e società), Roberto Cingolani, scienziato, direttore scientifico dell'Istituto Italiano di Tecnologia (sezione Scienza, ricerca e innovazione) e Gian Antonio Stella, giornalista e scrittore (sezione Carlo Bo per l'arte e la cultura). Stella, in ritardo per un guasto all'auto, ha concentrato il suo intervento sulla «tutela delle minoranze etniche» affrontando anche le spinosa questione siriana. Inoltre premi speciali sono stati conferiti all'associazione La Luna (sezione Officina marchigiana), a Medici Senza Frontiere-Italia (Premio della Giuria) e a Michael Anthony Perry, Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori (Premio Evento 2014).
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