Civitanova, sospetto ebola ma era malaria
dimessa oggi la nigeriana ricoverata a Torrette

La nigeriana portata da Civitanova aTorrette (foto de Marco)
di Marina Verdenelli
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Martedì 16 Settembre 2014, 20:13 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 12:09
ANCONA - Ha terminato la terapia e uscir oggi dall'ospedale di Torrette di Ancona la nigeriana di 42 anni ricoverata l'8 settembre nel reparto di Malattie Infettive con un caso sospetto di ebola che poi si è rivelato un caso di malaria.



Lucy Efosa sta bene ed è guarita per questo i medici hanno disposto le dimissioni inizialmente programmate per ieri ma poi rimandate a questa mattina. «Lo spostamento di un giorno è solo per motivi tecnici – ha puntualizzato il primario del reparto Marcello Tavio – e non per motivi di salute perché la paziente ha seguito tutta la profilassi medica e ora gode piena salute. Non ha più la malaria».



Efosa, residente a Civitanova Alta con la sorella, operaia di una fabbrica, era stata soccorsa alle 3.15 dell'8 settembre dalla Croce Verde che lei stessa aveva chiamato perché aveva un fortissimo mal di testa che le toglieva il sonno. Il 31 agosto era tornata da un viaggio in Nigeria, suo paese natale, dove si era fermata per tre settimane. I sintomi e il paese di provenienza inseriti tra quelli a rischio avevano fatto scattare l'allarme ebola per un caso sospetto della febbre emorragica che sta mietendo vittime in Africa occidentale.



Ad innescare i primi timori era stato il pronto soccorso dell'ospedale di Civitanova dove la paziente, sposata, era stata portata nella notte. Il primo caso sospetto delle Marche che si è poi rivelato fasullo con la conferma che in realtà si trattava di malaria, la forma più grave, dopo il test inviato all'Istituto Spallanzani di Roma, l'unico abilitato al controllo delle provette in caso di sospetto ebola.



Ieri il caso è stato discusso in Consiglio regionale dopo le interrogazioni avanzate che alimentavano dubbi sulla gestione del protocollo e delle misure di sicurezza per il personale sanitario inviato, stando anche alle lamentele sottolineate anche da alcuni operatori del 118, con camici protettivi usa e getta di carta e mascherine con filtri bassi. «Eventuali criticità – ha detto Almerino Mezzolani, assessore alla Salute – verranno verificate nei prossimi giorni quando sarà prevista una valutazione congiunta tra il Gruppo Operativo Regionale per la gestione delle emergenze sanitarie e le direzioni sanitarie delle aziende ospedaliere».