Covid, boom di contagi ma i casi gravi sono solo 6. Positivi e ricoveri in area medica aumentano del 30%

Covid, boom di contagi ma i casi gravi sono solo 6. Positivi e ricoveri in area medica aumentano del 30%
di Lorenzo Sconocchini
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Mercoledì 23 Novembre 2022, 07:10

ANCONA L’hanno sperimentato l’altro ieri i sanitari del Pronto soccorso di Torrette, trovandosi davanti di primo mattino 7 pazienti con sospetta diagnosi di Covid, oltre ai 29 già ricoverati negli Ospedali Riuniti di Ancona: è in corso una nuova ondata di autunno dell’epidemia da Coronavirus. Ma si sapeva già, almeno da venerdì scorso, quando il bollettino dell’Osservatorio epidemiologico regionale - ormai a cadenza settimanale per decisione del nuovo Governo - segnalava per le Marche incrementi intorno al 30% sia dei nuovi positivi a Sars-Cov-2 (balzati da una settimana all’altra da una media di 620 casi al giorno a quasi 800) che dei ricoveri per Covid in area medica, saliti in sette giorni da 99 a 130, con una saturazione del 13,2% dei posti letto totali, superiore alla media nazionale. 


Saturazione al 2,6%


Per fortuna invece, consolidando un trend che accomuna tutte le ondate post vaccinazione di massa, si mantengono molto bassi i casi di malattia più grave, con i ricoveri in terapia intensiva dovuti al Covid fermi nel report di venerdì scorso a quota 3, con un’occupazione dell’1,3% del totale dei posti di rianimazione disponibili nelle Marche, valore inferiore al dato nazionale. Negli ultimi giorni la situazione si è un po’ appesantita: nonostante l’assenza dei bollettini della Regione Marche (il prossimo uscirà tra due giorni) ci è stato possibile ricostruire che negli ospedali marchigiani i pazienti Covid in terapia intensiva sono saliti a 6, con una saturazione del 2,6%. Nonostante il rialzo, oramai da più di un anno la pressione dell’epidemia sul sistema sanitario s’è parecchio allentata e non è nemmeno paragonabile alle fasi più acute dell’epidemia, specie quella segnata dalla variante Delta. Come a fine marzo 2021, quanto i malati di Covid ricoverati erano 157 in terapia intensiva e 812 in aera medica, occupando rispettivamente il 60 e 66% della disponibilità ospedaliera totale delle Marche.

Da quando la temibile mutazione genetica del virus arrivata dall’India ha ceduto il passo a Omicron e alle sue sottovarianti (e soprattutto da quando la campagna di vaccinazione di massa ha iniziato a proteggere la popolazione dalle forme più serie della malattia) nei reparti ospedalieri marchigiani la saturazione per effetto dell’epidemia non ha mai superato il 5% in terapia intensiva e il 26% in area medica. E nell’ultima settimana, secondo il bollettino dell’osservatorio epidemiologico diretto dal dottor Marco Pompili, sono scesi anche i decessi correlati all’epidemia: 5 tra il 12 e il 18 novembre, dopo quattro settimane in cui invece la media dei decessi superava i due al giorno.


La fondazione Gimbe


Ma che l’epidemia sia ripartita da un paio di settimane, con una nuova ondata che sta aumentando la pendenza della curva dei contagi è un dato che emerge anche dall’ultimo report della fondazione Gimbe, relativo alla settimana 11-17 novembre e dunque meno aggiornato di quello dell’osservatorio regionale. Segnalava, giovedì scorso, un incremento dei contagi intorno al 23% (mentre la media italiana è del +15%) con un’incidenza salita a 355 casi per 100mila abitanti. Ora però siamo già oltre, sopra quota 400, con una media settimanale di 900 casi al giorno. Solo Liguria, Veneto, Lombardia e Molise, tra tutte le regioni e province autonome, hanno avuto incrementi maggiori di casi rispetto alle Marche. Sul versante dei vaccini, il report della Fondazione Gimbe evidenzia che la percentuale di popolazione over 5 anni che nelle Marche non ha ricevuto nessuna dose è del 12,8% (media Italia 10,5%) a cui sottrarre la popolazione temporaneamente protetta, in quanto guarita da Covid da meno di 180 giorni, pari all’1,9%. Siamo ancora indietro anche nel tasso di copertura vaccinale con quarta dose, che nelle Marche è del 18% (media Italia 25%). I marchigiani che hanno fatto il secondo richiamo sono 102.410 (nelle ultime due settimane poco più di diecimila) mentre non decollano nemmeno le quinte dosi, riservate a pazienti over 80 e fragili ultrasessantessi: in un mese ne sono state somministrate appena 1.719. Marche indietro anche nella vaccinazione pediatrica: la popolazione tra 5 e 11 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari 20,6%, ben al di sotto della media Italia, al 35,3%. 

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