Macerata, rogo al Cosmari, il presidente Ciurlanti: «Nove milioni di danni, ricostruiremo tutto»

Il rogo al Cosmari
di Nicola Paciarelli
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Sabato 11 Luglio 2015, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 13:45
MACERATA - "Ci stiamo leccando le ferite e stiamo valutando i danni, anche in ottica risarcitoria. Al momento, una stima di massima, che comprende anche la bonifica della zona, ci fa pensare a circa 9milioni di euro di danno, ma ancora non è definitiva". Dopo il rogo che ha devastato un capannone del Cosmari, distruggendo il nuovo impianto di selezione del multimateriale (plastica, metalli e carta), il presidente del Consorzio, Graziano Ciurlanti, traccia il bilancio dell'accaduto, e lo fa poco prima dell'inizio dell'Assemblea dei soci che si è riunita ieri pomeriggio per l'approvazione del bilancio consuntivo 2014.



A partire dalla questione che riguardante la copertura assicurativa: "Abbiamo una polizza di assicurazione all risk che copre i beni colpiti al loro valore a nuovo", spiega. Ora, però, c'è da pensare a come gestire l'emergenza. "Gli impianti andati distrutti sono quelli di selezione del multimateriale e di lavorazione, pressatura e imballo della carta e del cartone – dice -Per quanto riguarda la carta la questione è meno complicata, mentre per la plastica la cosa è più complessa. Per la carta, infatti, possiamo sfruttare la cartiera di Tolentino che può prenderla anche senza essere pressata, ma stiamo cercando altri operatori per sopperire alla mancanza del nostro impianto. Per quanto riguarda la plastica – continua Ciurlanti – è necessario andare alla ricerca di operatori con impianti più sofisticati. Da qui a breve, comunque, troveremo la soluzione per tamponare l'emergenza e per dare un senso di equilibrio gestionale e garantire il servizio ai cittadini".



Quanto al rogo, ieri c'è stato un nuovo sopralluogo di Vigili del fuoco e Carabinieri nel capannone distrutto dall'incendio di ieri per avere conferma o meno delle prime ipotesi già formulate sulle cause. Sembrerebbe perdere consistenza la possibilità che si sia trattato di un incendio doloso, mentre prende sempre più piede la convinzione che le fiamme siano partite da un piccolo mezzo che veniva utilizzato nel capannone per spostare le balle di plastica e di carta. Potrebbe esserci stato un corto circuito nell'impianto elettrico del mezzo e poi le fiamme avrebbero attaccato la carta sparsa ovunque, diffondendosi rapidamente. Saranno necessari però ulteriori accertamenti.



Dopo il termine delle operazioni di spegnimento, la zona dovrà essere sottoposta a verifiche. Quanto al futuro, Ciurlanti spiega: "Dopo gli accertamenti della Procura, che speriamo siano veloci, sarà necessario bonificare l'area, demolire il capannone e sgomberare il tutto. Intanto iniziamo a pensare a idee per il ripristino dell'impianto che, probabilmente, non realizzeremo così com'era. Sui tempi credo che saranno necessari alcuni mesi, spero non anni, anche perché dovremo chiedere l'Aia alla Provincia e questo richiede tempi tecnici".



Sul fronte Arpam, il direttore dell'agenzia, Gianni Corvatta, spiega: "Abbiamo prelevato campioni di terreno, aria e vegetali nella zona dove abbiamo la percezione che ci sia stata la massima ricaduta dei fumi, ovvero a est, sud-est dell'impianto, quindi verso Corridonia, perché il vento, durante tutto lo svolgimento dell'incendio, tirava in quella direzione. Giovedì abbiamo fatto tutti i campioni e ieri abbiamo iniziato a fare le analisi che sono piuttosto complesse e che dovrebbero dare risultati entro la fine della prossima settimana. Man mano che avremo gli esiti li comunicheremo. Abbiamo ricercato i composti chimici e i prodotti della combustione che potrebbero essersi formati, ovvero diossine, furani, idrcoarburi policiclici aromatici, policlorobifenili e tutti i metalli pesanti. Se ci saranno li individueremo e li misureremo".