Colazione "amara" a Pesaro: aumentano caffè e brioche

Colazione "amara" a Pesaro: aumentano caffè e brioche
di Luig Benelli
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Venerdì 8 Aprile 2016, 16:23 - Ultimo aggiornamento: 16:25
PESARO - Il caffè e la brioche aumentano del 10% al bar e pasticcerie. O almeno questa è l’indicazione data dalla categoria dopo due riunioni in Confcommercio. Un listino bloccato da 6 anni e che ora potrà, a discrezione, passare a 1,10 euro per entrambi. Qualche bar l’ha già applicato, altri sono titubanti, mentre i clienti trovano le prime sorprese in cassa. «Abbiamo fatto un paio di riunioni con gli esercenti - spiega Marco Arzeni, segretario Fipe Confcommercio - e in diversi hanno sollecitato questo cambio di prezzi. Non è certo una decisione semplice, da prendere a cuor leggero, tanto che non tutti sono pronti ad aumentare i prezzi. Non credo però sarà un boomerang».
 
Dietro questa scelta ci sono diverse ragioni, come spiega Davide Ippaso, segretario comunale Confcommercio: «I baristi incontrano diverse difficoltà perché sono aumentati i costi fissi come la luce, il gas e l’acqua. Nessuno è obbligato a ritoccare i prezzi, non tutti gli operatori sono d’accordo, ma le difficoltà sono oggettive e si ragiona sempre di più sulle piccole cifre e ricarichi». Il paragone con Roma è difficile da sostenere: nella capitale in media un caffè e un cornetto costano 80 centesimi per un totale di 1,60 nella gran parte delle zone. Qui a Pesaro c’è già dove si paga 2,20 la colazione.«Sono paragoni difficili da sostenere, dipende dal bacino d’utenza e dalla quantità di caffè che si fanno in un giorno» chiude Ippaso. In città la rivoluzione è già cominciata. Da qualche giorno al Polvere di Caffè la colazione con brioche e caffè costa 2,2 euro con un aumento di 10 centesimi a prodotto. «Sono aumentati i costi fissi - dicono - e la gente l’ha presa tranquillamente, qualcuno ha fatto qualche domanda in cassa, ma senza polemiche». La colazione può diventare un lusso? Per il bar Sorbini di via Passeri, dove il caffè resta a 1 euro, ma le paste sono già a 1,20 da 4 anni «il prezzo è giusto. Del resto i laboratori che servono il 90% dei bar chiedono 60 o 65 centesimi. E’ giusto avere un minimo di guadagno. Non ho mai sentito proteste da parte dei clienti. Il caffè lo lascerò a 1 euro perché ho comprato la macchina e non è dunque in comodato d’uso, quindi riesco ad avere un prezzo migliore dalla torrefazione. La scelta della categoria non è nulla di anormale, anzi è ragionevole a fronte di costi sempre più alti». La pasticceria Alberini in Corso XI Settembre non ha intenzione di variare nulla. «Restiamo ancorati al vecchio listino, per una linea di continuità con la vecchia gestione, non è corretto aumentare in questo momento. Se guardassimo alla produzione e alle materie prime di qualità sarebbe lecito visti i costi, ma per il caffè no: qui i margini ci sono». Al Bar Romeo di via Cavour stesso discorso. «Finchè ci saranno i lavori nella via non ritocchiamo nulla, la gente non sarebbe contenta poi vedremo in estate. I guadagni sono minimi». Non è semplice ritoccare i prezzi, anche al Caffè Ducale per ora non ci si muove dal vecchio listino. Mentre al Caffè Barrier in Corso XI Settembre gli aumenti sono già iniziati. «I clienti hanno capito benissimo la situazione, tutto era fermo da anni mentre i nostri costi sono aumentati». Tra la gente la risposta è duplice. C’è chi dice: «Capisco la scelta» e chi è pronto «a fare qualche colazione in meno al bar».
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