MACERATA - Condannato a 17 anni per l'autobomba alla Clemendoni. La sentenza è uscita alle 14. Ventuno anni e sei mesi di reclusione era stata la condanna chiesta dal pm Enrico Riccioni, nel processo in Corte d'Assise a Macerata, per Nini Dafinu, 44 anni, il romeno accusato di aver piazzato un'autobomba all'interno dello stabilimento della Clementoni a Recanati il 28 giugno 2013.
Per l'accusa, Dafinu agì con estrema lucidità e tutto il suo operato era tendente a provocare una strage.
L'avvocato di parte civile, Paolo Parisella, ha insistito sulla gravità dell'episodio e sull'eroismo degli operai che riuscirono a salvare l'industria da sicura distruzione. Ha concluso chiedendo un risarcimento danni per 100.000 euro.
Nella sua arringa, l'avvocato Lucia Testarmata, che difende l'imputato, ha ricordato che Dafinu fu sottoposto a un accertamento da parte dell'Osservatorio psichiatrico del carcere di Ascoli e dimesso l'11 settembre 2013 con diagnosi di disturbo bipolare di tipo 1. «Questo dimostra che era opportuna una perizia psichiatrica che invece è stata negata», ha concluso, chiedendo l'assoluzione per difetto totale di imputabilità e, in second'ordine, il minimo della pena per vizio parziale di mente.
La Corte si è quindi ritirata in camera di consiglio condannandolo poi a 17 anni con tre anni di libertà vigilata. I danni sono da stabilirsi in sede civile.