L'indagine ha riguardato l'operato del maggiore Fabio Saccotelli, nella sua funzione di capo cellula pianificazione area-target per i velivoli Strike e al Mission commander; il capitano Alessio Arpini, «per avere, in associazione con il maggiore Di Tora, pianificato un pericoloso incrocio delle rotte di Freccia 11 e Freccia 21 in fasi di
«per non avere evidenziato ai componenti dei due equipaggi la presenza di un pericoloso incrocio delle loro rotte in fasi di volo a bassa quota». Sull'operato dei cinque ufficiali, in servizio alla base di Ghedi all'epoca dei fatti, avevano mosso critiche i periti incaricati dalla magistratura ascolana di analizzare i resti dei due velivoli, i dati relativi al volo e alle comunicazioni.
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