L'autopsia, condotta dal professor Adriano Tagliabracci, e durata oltre quattro ore, ha messo in luce un quadro ben più grave. Pur in assenza di ecchimosi diffuse, il medico legale ha riscontrato sul cadavere la frattura dell'osso temporale del cranio (causa della morte), ma anche di sette costole, di una vertebra lombare, del bacino e della milza.
«Lesioni assolutamente non compatibili con l'ipotesi di ferite provocate da una caduta a terra, conseguenza di una banale spinta, come sostiene invece l'indagato», afferma l'avvocato Felice Franchi che assiste i familiari di Mestichelli. Sulle braccia della vittima c'erano anche segni non compatibili con dei colpi, per cui non è da escludere che Mestichelli sia stato tenuto fermo mentre veniva colpito. Anche se i segni potrebbero essere stati determinati dalle manovre dei sanitari durante le cure. I risultati definitivi dell'autopsia verranno depositati entro 60 giorni.
Sull'episodio i carabinieri hanno raccolto anche le testimonianze di altri 4 compagni di cella di Mestichelli e di Alì (arrestato nell'ambito di un'operazione antidroga). Si tratta di due italiani e due tunisini.
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