Apecchio, 40 tonnellate di amianto sotto terra
Nei guai un dirigente Asur e l'ex sindaco

Apecchio, 40 tonnellate di amianto sotto terra Nei guai un dirigente Asur e l'ex sindaco
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Sabato 14 Febbraio 2015, 11:08
APECCHIO (Pesaro e Urbino) - Oltre 40 tonnellate di eternit interrate sotto un parcheggio aziendale ad Apecchio, a due metri di profondità senza bonifica, e spacciate per mattoni insieme ad altre tonnellate di rifiuti inerti da demolizione, con la presunta complicità del responsabile del Dipartimento di prevenzione dell'Area Vasta 1, ora sospeso dal servizio, che avrebbe consentito a due aziende di risparmiare circa 480 mila euro evitando appunto la bonifica.





È quanto è emerso da un'indagine del carabinieri per la tutela dell'Ambiente di Ancona. Tredici gli indagati fra imprenditori e funzionari pubblici, più l'ex sindaco del paese. Per il Noe il “dominus” della vicenda sarebbe stato un funzionario dell’Asur, l’attuale direttore del Dipartimento di prevenzione provinciale Giovanni Cappuccini, per il quale ora il Gip di Urbino ha disposto la misura cautelare della sospensione da tutti i pubblici uffici. Il caso si apre dopo le fortissime nevicate del 2012, che nel Pesarese fecero crollare i tetti di 400 fabbriche (molti dei quali in eternit), compresi quelli degli stabilimenti di imbottigliamento di acque minerali Val di Meti e di un'azienda confinante, la Elle srl. I costi di smaltimento delle macerie contaminate da amianto erano notevoli - circa 500 mila euro - ma, sostiene l’accusa, grazie al dirigente Cappuccini, allora responsabile della zona di Urbino, la società riminese Galvanina (proprietaria della Val di Meti) e la Elle srl avrebbero speso non più di 20 mila euro di semplice interramento nell’area del parcheggio della Val di Meti. All'inchiesta, condotta anche con pedinamenti e riprese video aeree, ha collaborato il Corpo forestale dello Stato.

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