Una vicenda che ha avuto inizio nella primavera 2012 in seguito alla trasmissione di Italia Uno "Mistero". Nella puntata del 26 aprile, il presentatore era andato alla scoperta dei misteri di Camerano. In compagnia di Facchi, si era addentrato nei cunicoli della città sotterranea, un labirinto di gallerie dove un tempo si sarebbero svolte delle riunioni massoniche e dove in molti avrebbero avvertito la presenza di fantasmi e spiriti, le anime dei vecchi guerrieri piceni.
Proprio l'aspetto misterioso delle grotte, confermato da Facchi davanti alle telecamere Mediaset, avrebbe mandato su tutte le furie Angeletti: «Nelle grotte non ci sono assolutamente fantasmi e mi sento di smentire tutto quello che ha detto l'assessore alla cultura che punta più sulla fantascienza senza evidenziare invece la storia culturale del nostro percorso sotterraneo».
Queste ad altre frasi pronunciare da Angeletti non sono affatto passate inosservate al promotore dell'aspetto più esoterico delle grotte che querelò il predecessore per diffamazione. Ieri, la
vicenda in tribunale. L'imputato avrebbe anche invitato Facchi alle dimissioni. «Erano critiche politiche, non offese» ha commentato Corrado Gioacchini, legale di Angeletti. Il processo prosegue.
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