Ancona, Manfredo Coen: «Non siamo stati coinvolti, AdMed quest'anno non ha funzionato»

Vattimo con l'assessore regionale Marcolini (foto Marinelli)
di Agnese Carnevali
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Domenica 31 Agosto 2014, 10:25 - Ultimo aggiornamento: 15:35
ANCONA - Non bastata l’indignazione della Comunit ebraica e il ritiro del suo patrocinio al Festival Adriatico Mediterraneo, di cui socia fondatrice, a fermare la macchina organizzativa. Né il rifiuto delle autorità locali, dal Comune alla Regione fino al’Iniziativa adriatico ionica.



Il premio AdMed 2014, come da programma dell’associazione, va al filosofo Gianni Vattimo, che anche ieri alla cerimonia di inaugurazione della manifestazione, ha ritirato il premio dalle mani di Seneca e ha ribadito le sue posizioni su Israele. Toni decisamente più soft rispetto a quelli utilizzati in radio rei di aver sollevato un vespaio in città.



Manfredo Coen, presidente della Comunità ebraica, auspicava un finale diverso?

«No, sapevamo ormai che l’associazione AdMed avrebbe portato fino in fondo la sua decisione».



Vattimo durante l’inaugurazione del Festival si è scusato anche con la vostra Comunità per i toni utilizzati a “La Zanzara”, ma resta convinto dei contenuti, disposto ad affrontare chi lo contesta. Che risponde?

«Al di là del premio, Vattimo parteciperà a un dibattito pubblico, mi riservo di sapere cosa dirà prima di intervenire sull’argomento».



Sarà presente nessuno della Comunità ebraica?

«No».



Il premio è stato consegnato non senza grandi imbarazzi. Nessuna delle istituzioni ha voluto consegnarlo. Un segno di solidarietà nei confronti della Comunità ebraica?

«Di certo è la dimostrazione che qualcosa nell’organizzazione di questa edizione del Festival non ha funzionato. Noi non sapevamo a chi sarebbe stato assegnato il premio fino a quando non è stato ufficializzato il nome di Vattimo, con tutto quello che ne è conseguito. Sono note le posizioni di Vattimo rispetto al popolo israeliano e agli ebrei non potevamo che manifestare la nostra indignazione e ritirare il nostro patrocinio alla manifestazione. Il fatto che anche l’ambasciatore Pigliapoco, segretario della Iai, e l’amministrazione comunale tutta si siano dichiarati estranei alla decisione e si siano rifiutati di premiare il filosofo ci fa capire che forse l’associazione si è mossa in modo autonomo, senza coinvolgere i partner del Festival».