I fatti contestati risalgono all'autunno 2011. Due gli episodi. Il primo è datato 26 ottobre 2011. Il pensionato, con un passato da consulente nella ditta dove all'epoca lavorava il figlio, avrebbe allungato le mani durante un viaggio in auto con la 33enne. La sua mano, forse a causa di una stretta vicinanza con la giovane, sarebbe scivolata verso la coscia della donna. Per l'accusa, non un semplice sfioramento, ma un vero e proprio approccio sessuale.
Il giorno dopo, il nonnino ci sarebbe ricascato. Questa volta nella sede dell'impresa. Approfittando di un momento in cui i due erano soli e lontano da sguardi indiscreti, il 70enne avrebbe oltrepassato il limite del giorno precedente. Per la procura, le sue mani avrebbero avvinghiato il fondoschiena dell'avvenente 33enne. Ad interromperlo, l'intervento deciso della donna. Lui avrebbe iniziato a tirare calci contro la 33enne. La giovane denunciò tutto. Di lì, l'avvio delle indagini e l'apertura del procedimento penale.
L'uomo, difeso dall'avvocato Annalisa Marinelli, respinge tutte le accuse. Le palpatine non sarebbero mai avvenute. La storia delle violenze sarebbe una messinscena della donna per vendicarsi di un presunto torto commesso dal 70enne.
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