Ammanchi Cup di San Benedetto
Il caso spedito in Procura

Il direttore Asur 5, Del Moro
di Franco Cameli
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Lunedì 24 Novembre 2014, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 11:11
SAN BENEDETTO E' sul tavolo del procuratore della Repubblica di Ascoli il fascicolo della dipendente del Cup dell'ospedale Madonna del Soccorso, che ha sottratto 35mila euro dalla cassa. “Non sappiamo come intenda muoversi la Procura – afferma il direttore dell'Area Vasta 5, Massimo Del Moro – poiché è un ente autonomo. Per quanto riguarda le nostre competenze, il caso è all'esame dell'ufficio disciplinare che non si sottrarrà ad attribuire una sanzione esemplare, per dare un segnale che nessuno può permettersi questi comportamenti”. Del Moro annuncia novità proprio nel settore disciplinare. “Ho firmato una determina – prosegue il direttore - per costituire l'Ufficio provvedimenti disciplinari (Upd) in Area Vasta. Pertanto, da adesso in avanti non ci saranno più due strutture con due dirigenti, ma un ufficio unico che comprende una sezione che si occupa dei dirigenti, l'altra del comparto. E' stata incaricata di dirigere l'Upd Adriana Compieta”. In merito alla dipendente del Cup che si è impadronita di 35mila euro degli incassi, sono emersi alcuni particolari sulla sua vita privata. Si tratterebbe di una donna ludopatica sulla cinquantina. Dunque, finita nella spirale del gioco e, come spesso accade a quelli che sono attratti dal miraggio dell'arricchimento facile, ha dilapidato una fortuna. Per continuare ad alimentare la dipendenza dal videopoker e saldare i debiti, ha pensato di prelevare in maniera illecita gli incassi delle prestazioni ospedaliere. Il buco di 35mila euro è stato scoperto nel corso del periodico prelievo del personale contabile del nosocomio. Gli addetti hanno eseguito i consueti controlli al Cup, appurando che i conti non riportavano per 35mila euro. Non è stato difficile risalire all'autrice della sottrazione, in quanto le operazioni di ogni cassiere sono tracciate. La donna, ritenuta insospettabile per il suo apparente stile di vita, non avrebbe fatto nulla per sottrarsi alle accuse. La dipendente del Madonna del Soccorso è stata trasferita d'imperio in un altro reparto, fino a quando non scatterà una più pesante sanzione da parte dell'Ufficio provvedimenti disciplinari. Ma i guai seri cominceranno con gli accertamenti della Procura. Casi simili si sono verificati un paio di anni fa al Mazzoni di Ascoli. Due dipendenti del Cup si erano resi protagonisti di sottrazioni per circa 30mila euro a testa. Furono posti ai domiciliari con l'accusa di peculato continuato. Uno dei due casi è arrivato a soluzione la settimana scorsa. E' stato condannato a due anni di carcere con la sospensione condizionale della pena. La sentenza è stata emessa dal Gip Giuliana Filippello. Ben più pesante era stata la richiesta di condanna del pubblico ministero Cinzia Piccioni, che aveva proposto al giudice una pena di tre anni e quattro mesi, per l'ascolano difeso dall'avvocato Alessandro Angelozzi.