Sentinella della pioggia, ecco la tredicesima puntata

Tatiana de Rosnay
di Tatiana de Rosnay
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Venerdì 16 Agosto 2019, 22:02 - Ultimo aggiornamento: 17 Agosto, 09:44

Giocavamo sempre a nascondino fra gli alberi, erano così vicini tra loro e così fitti di foglie che lo spazio in mezzo era un labirinto verde in cui era facile perdersi. Dietro quale albero si nascondeva Suzanne?
Il giorno in cui è successo ero io a nascondermi. Avevo scelto l'albero più grosso, quello antico. L'avevo sentita contare fino a venti. Poi il silenzio.
Prima di andare in ospedale, Linden si ferma in un caffè. Guarda le notizie sul grande schermo sopra il bancone. Mezza Parigi è sott'acqua. Il fiume cresce avidamente.
Arrivato al Pompidou vede che un'immensa laguna nera circonda l'edificio. Per entrare bisogna attraversare le passerelle sopraelevate di metallo. Si mette in coda. Alcuni vengono respinti dalla polizia e devono tornare indietro per il passaggio instabile. A Linden viene chiesto di fornire il foglio che dimostra il trasferimento del padre. Dice di non averlo mai ricevuto. L'agente gli risponde che senza foglio non si entra. Di solito Linden mantiene la calma ma stavolta non riesce a controllarsi. Urla con tutto il fiato che ha. Chi diamine crede di essere? Il padre ha avuto un ictus, potrebbe morire, deve essere trasferito e nessuno gli ha dato questo foglio! Non lo fanno entrare, ha sentito bene? La sua statura imponente e la voce infuriata fanno il loro effetto: la guardia ci ripensa e lo lascia passare.
All'ingresso il pavimento è interamente ricoperto di carta da pacchi. Soldati con faretti sulla fronte guadano in mezzo alla fanghiglia manovrando gommoni. Il fetore delle fognature che straripano è insopportabile. Linden sente l'ansia che gli sale. Un soldato ammonisce la guardia all'ingresso, basta far entrare gente o l'intera struttura cederà. Da una rampa squadre mediche trasferiscono invalidi dalle barelle ai gommoni.
Malgrado il baccano, Linden riesce a sentire il nome Paul Malegarde e alza un braccio. Il dottor Brunel gli fa un cenno. Come porteranno Paul giù dalle scale e poi dentro la barca? Linden vede che la barella viene portata giù a fatica da quattro uomini. Paul è dentro un contenitore in Pyrex che sembra un sarcofago di vetro. La cassa viene inclinata con cura e posizionata in un gommone. Il tutto richiede venti minuti. Poi gli viene detto di salire su una grande barca a remi per seguire il padre.
Un soldato rema per fare uscire la barca dall'edificio mentre la pioggia si abbatte su di loro. Parecchie macchine fotografiche e telecamere riprendono l'evento mentre la polizia tiene a bada i giornalisti.
Nel punto in cui si fermano l'acqua è bassa, possono salire sul marciapiede. Linden segue il dottore mentre i pompieri sollevano il sarcofago di vetro direttamente dentro un'ambulanza aperta. Il dottor Brunel saluta l'équipe del professor Magerant e dice a Linden che è stato un onore prendersi cura di Paul Malegarde.
Il Cochin è in un quartiere che gli è familiare. Ha vissuto lì vicino per quattro anni prima di trasferirsi a New York. La struttura è vecchia, ma il fatto che non verrà mai inondata la rende sicura. A Linden viene detto di aspettare. La tensione lo divora. Fa su e giù lungo il corridoio. Manda lo stesso messaggio a Lauren, Tilia e Mistral: Nuovo ospedale. Tutto ok. Aspetto il medico.
Non ha ancora risposto a nessuna mail di lavoro. Il servizio fotografico della senatrice era in programma per oggi. Non aveva mai accettato di essere fotografata con la sua famiglia, a casa sua, ma quando aveva sentito che il fotografo era Linden Malegarde aveva detto di sì. Il servizio era stato cancellato?
La connessione va e viene. A poco a poco Parigi si sta paralizzando. Linden sa che l'acqua è qui per restare. Quando inizierà a ritirarsi, dopo un picco che non ha ancora raggiunto, lo farà piano. Ci vorranno mesi per tornare alla normalità.
Linden è in piedi vicino a una finestra, fissa un tetro cortile interno. Mistral gli scrive che sta arrivando.
Googla il nome del padre e guarda tutte le foto e i link collegati. Viene incuriosito da un video intitolato Paul Malegarde a Vénozan. Qualcuno segue Paul per la tenuta riprendendolo con uno smartphone. È incredibile sentire di nuovo la voce del padre. Cosa mi dicono gli alberi? Tutto. Da sempre. Li sentivo sussurrarmi da prima di sentire le voci dei miei genitori. Mentre guarda il filmato qualcuno gli picchietta su una spalla. È un uomo sulla sessantina, gli occhi furbi e una chioma folta di capelli marroni. Si presenta come il professor Gilles Magerant. Va dritto al punto. Le condizioni del padre vanno ancora monitorate. Come sa un coagulo ha bloccato il flusso del sangue in un'arteria del cervello. La priorità nella cura è stata ripristinare il flusso, ma il coagulo non si è del tutto dissolto e potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. Linden dice che sa che il pericolo maggiore per chi ha avuto un ictus è averne un altro, letale, entro una settimana dal primo. Magerant spiega che proprio per questo il padre sta facendo delle terapie con farmaci anticoagulanti e antipiastrinici. Linden chiede se il padre ha subito danni permanenti. Cosa devono aspettarsi? Purtroppo è ancora troppo presto per stabilirlo.
Mentre Linden si dirige nella stanza del padre, una tristezza assoluta lo avvolge.
Non appena apre la porta, però, viene accolto dallo splendore degli occhi di Paul, piantati dritti su di lui. Un po' ridendo, un po' singhiozzando, Linden urla Papà! Papà! È tutto quello che riesce a dire. Sa che può sentirlo. Sente la stretta della sua mano. Si china per carezzargli la fronte. Nel farlo si rende conto che sono gesti nuovi per lui, ma non prova disagio né imbarazzo, e quando comincia a parlare con il padre si accorge che le parole vengono naturalmente. Paul è in un nuovo ospedale, il trasferimento è andato bene. Ricorda qualcosa? La sua testa si muove appena. Ha annuito? Il padre gli stringe di nuovo le dita. Impareranno a comunicare. Possono iniziare così: una stretta per il sì, due per il no. Ok? Paul gli stringe una volta la mano. Fantastico!
Arriva Mistral, il suo volto si illumina vedendo il nonno con gli occhi spalancati. Che sorpresa meravigliosa! Anche lei ne ha una: Lauren sta molto meglio. Inoltre in albergo si sono liberate alcune camere e una è pronta per lo zio.
Linden guarda Paul e Mistral che interagiscono. Gli manca il suono della voce del padre. A regnare suprema era sempre stata la voce della madre, mentre parlava dalle scale o in giro per il giardino. Erano sempre Lauren e Tilia che ridacchiavano di più, che cantavano canzoni d'amore.
La voce del padre gli è mancata per tutta la vita.

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