Sentinella della pioggia: ecco la terza puntata sul Messaggero

Sentinelle della pioggia: ecco la terza puntata sul Messaggero
di Tatiana De Rosnay
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Lunedì 5 Agosto 2019, 10:27 - Ultimo aggiornamento: 12 Agosto, 15:48

A fine giornata, Linden va a controllare come stanno i genitori. Bussa piano, la madre apre. Ha gli occhiali da lettura; il cellulare in mano. Il padre è a letto, Lauren mormora che sta riposando. La cena è annullata, Tilia e Linden possono fare quello che vogliono. Linden pensa di approfittarne e cercare un vecchio amico. Guarda il viso del padre, la pelle grigia e corrugata. Non dovrebbero chiamare un medico? Lauren è china sul telefono, le dita scorrono sulla tastiera. Paul ha una pessima cera, ammette, ma non è preoccupata. Lavora troppo, non dice mai di no a un nuovo albero da salvare. Era stato difficile convincerlo a venire a Parigi, Paul disprezza la città. Linden infatti non ha nessun ricordo cittadino del padre. Tutto ciò che lo riguarda è impregnato di natura. Lo ricorda calpestare la terra brulla di Vénozan con la sua andatura solida, seguito dal fido giardiniere Vandeleur. Carezzava gli alberi come se fossero le creature più amate di tutto l'universo. Un albero deve lottare per sopravvivere, gli diceva, in ogni istante. Sembra facile la vita degli alberi, fermi al sole con le radici nel suolo umido, ma è molto più di questo. Gli alberi sanno prevedere, sono consapevoli delle stagioni, dei cambiamenti di temperatura, canalizzano la pioggia. L'uomo dovrebbe rispettare il loro potere. Da bambino Linden non si annoiava mai ad ascoltarlo, i nomi degli alberi lo affascinavano. Quercus, Prunus, Platanus. E il preferito del padre, Tilia, il tiglio, in inglese linden, i nomi che avevano dato a lui e alla sorella. L'arboreto di Vénozan era composto da cinquanta tigli maestosi, piantati nel corso di duecento anni. Linden pensa che non è mai stato a Vénozan con Sacha. Sacha non ha mai visto i tigli in piena fioritura. Perché Paul non li ha mai invitati? Perché lui non ha mai trovato il coraggio di andare?

Poco dopo Linden chiama Sacha. In California sono le dieci del mattino. Sacha è alla start-up, a Palo Alto. Linden gli racconta la giornata la pioggia, il fiume, l'espressione smarrita del padre. Dopo averlo salutato, pensa a come trascorrere la serata. Scorre i contatti sul telefono. Ha un nome in mente, che non è più tra i suoi contatti. Hadrien. Il numero non è attivo, ma lo sa ancora a memoria. Come l'indirizzo: 20, rue Surcouf. Terzo piano, porta sulla destra. Perché alcuni ricordi non si affievoliscono mai?

Poi pensa a Oriel Ménard, una fotografa che ha conosciuto quando si è diplomato alla Gobelins, École de l'Image. Oriel è specializzata in ritratti di scrittori per case editrici importanti. La chiama e si accordano per vedersi dopo mezz'ora.

Armato di ombrello, corre sotto il diluvio, saltando per evitare le pozzanghere. Nel locale, quasi vuoto, un cameriere gli dice che non è mai stata così brutta la pioggia, torrenziale, incessante. Linden gli chiede se crede davvero che la Senna strariperà. L'uomo gli domanda con sarcasmo se vive su un altro pianeta. A San Francisco, ammette Linden. La pioggia non si ferma, prosegue il cameriere, la Senna potrebbe straripare come nel 1910. Il governo dovrebbe affrontare la questione con più serietà, intervenire ora che il fiume è alle caviglie dello Zuavo. Con sollievo di Linden, arriva Oriel. È carina, sempre vestita di nero. Ordinano chardonnay, e all'improvviso lei si lascia andare a una risata.

Mi sono ricordata una cosa! Se lo ricorda cosa era successo quando si erano conosciuti? Linden, divertito, dice di no. A una festa lei si era coperta di ridicolo provando a sedurlo. Adesso ricorda la sua insistenza, aveva ricambiato il bacio per gentilezza, e quando lei aveva provato ad andare oltre, l'aveva educatamente respinta. Eppure lei aveva insistito finché lui non aveva dichiarato che non gli piacevano le donne. Lei era rimasta un po' in silenzio, significava che era... e lui aveva finito la frase: gay, sì, era gay. Poi lei aveva detto che non sembrava gay, come avrebbe potuto capirlo? Era talmente bello, mascolino. Con malizia lui le aveva chiesto se riusciva a descrivere in cosa consistesse il sembrare gay e lei portandosi le mani alla bocca si era scusata. Si rende conto che sono amici da quindici anni? È notevole, considerando che è diventato chi è diventato, famoso in tutto il mondo per i suoi ritratti singolari, e la cosa più incredibile è che il successo non l'ha trasformato in un esteta vanitoso, no, resta una bella persona. Oriel dice che potrebbe raccontare al mondo tutto quello che sa, di quando indossava il giubbotto di pelle e i jeans neri ogni giorno, e viveva con la zia americana che passava le serate ad aspettare una telefonata dal suo amante sposato. Linden le dice serio che Candice è morta sei anni prima, che non è riuscito ad andare al funerale e si sente tremendamente in colpa. Si astiene dal dirle com'è morta, come l'evento gli ha lasciato un segno indelebile.

Il cameriere porta il secondo giro, e quando va via Linden dice sottovoce che prima il tizio era scoraggiato riguardo all'esondazione della Senna. Oriel risponde che ha ragione. Ha un amico che lavora al comune, e si stanno preparando al peggio. Al pont d'Austerlitz il fiume è salito fino a 3,80 metri. Il livello dell'acqua cresce in fretta. Linden dice che pensava che la città avesse imparato la lezione del 1910, che fosse preparata. È quello che credono tutti, che la Senna sia addomesticata. Ma Parigi non è sicura. Il suo amico Matthieu ha detto che la situazione potrebbe diventare disastrosa, è complicato prevedere se l'ingrossamento sarà passeggero o porterà a una drammatica esondazione. L'ultima volta, con l'acqua sotto la vita dello Zuavo, la prefettura aveva diramato annunci nefasti ed evacuato alcune aree, ma il fiume era sceso e il governo era stato criticato per avere messo i parigini in allerta. Ora le autorità si erano mosse con maggiore cautela. Oriel lo avviserà se Matthieu dovesse dirle qualcosa.

Quando Linden torna in albergo trova un biglietto della madre. Tuo padre sta meglio. A domani.
Cerca il significato del nome Senna. Viene da Sequana, usato da galli e romani che si insediarono sulle rive del fiume per poi fondare Lutèce, la futura Parigi. Ci sono state minimo sessanta esondazioni serie dal sesto secolo, la più drammatica nel 1658: la Senna è straripata raggiungendo gli 8,96 metri.

Quando il sonno ha la meglio, l'ultimo pensiero di Linden è per il padre, che ama ma con cui non riesce a parlare. Si chiede se Lauren abbia organizzato il fine settimana sperando che padre e figlio interagiscano. E se Paul non volesse saperne di più di lui, di chi è, di chi ama?
 

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