Si intitola Sennò non succede niente il libro di Fabio Cappezone, autopubblicato, disponibile su store digitale. In copertina, l'immagine di un paio di gambe femminili, con un paio di scarpe rosse, a richiamare la violenza contro le donne. Un omaggio al mondo femminile, nelle intenzioni dell'autore.
Il libro è nato da una sequenza di post, poi riuniti a comporre un ritratto dei nostri tempi, con elementi di denuncia. «Sfruttando il meccanismo digitale, ho intrattenuto, virtualmente, legami con un nutrito gruppo di persone che, il destino, mi ha concesso il lusso di incontrare così da poterle contattare nel caso ce ne fosse bisogno. Molti fatti hanno, come protagonisti e testimoni, gran parte degli amici che, ancora oggi, presenziano alle mie esternazioni telematiche», scrive l'autore nell'introduzione. «Gli episodi, condivisi sul mio profilo social, come fossero consequenziali puntate di uno sceneggiato, raccolsero l’interesse di molti, suggerendomi l’idea di riunire tutti i post pubblicati in una sola narrazione, in tal modo furono evidenti le problematiche che intendevo denunciare».
Ad essere raccontati sono problemi della vita di tutti i giorni, dietro le quinte di lavori e situazioni apparentemente normali che celano invece pagine oscure. Un libro che denuncia il malessere del nostro tempo, tra esperienze dirette e fatti di cronaca.
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