Premio Strega, per la prima volta in finale 7 libri: in testa Mario Desiati con “Spatriati”

La cerimonia conclusiva il 7 luglio

Premio Strega, per la prima volta in finale 7 libri: in testa Mario Desiati con “Spatriati”
di Riccardo De Palo
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Mercoledì 8 Giugno 2022, 21:01 - Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 08:11

BENEVENTO
Aggiungi un posto (anzi, due) alla cinquina. Nel corso di una serata in diretta su Raiplay e Rai Cultura e condotta da Stefano Coletta, (per il secondo anno di seguito al Teatro Romano di Benevento) sono stati nominati sette finalisti al Premio Strega: Mario Desiati con Spatriati (Einaudi) 244 voti; Claudio Piersanti, Quel maledetto Vronskij (Rizzoli) 178 voti; Marco Amerighi, Randagi (Bollati Boringhieri) 175; Veronica Raimo, Niente di vero (Einaudi) con 169; Fabio Bacà, Nova (Adelphi) e Alessandra Carati, E poi saremo salvi (Mondadori) ex aequo con 168 voti; Veronica Galletta, Nina sull’argine, (Minimum Fax) con 103 voti. A presiedere il seggio Emanuele Trevi,
vincitore dello Strega 2021.


Accedono alla finale in sette anziché in cinque (non era mai successo dal 1947) in virtù della parità Carati-Bacà, e secondo il regolamento di votazione (articolo 7) che prevede «almeno un libro pubblicato da un editore medio-piccolo». Bollati Boringhieri (oggi del Gruppo Mauri Spagnol) non è considerato tale. Minimum Fax, invece, sì: piccola ma solida realtà romana, riesce a entrare in finale con Veronica Galletta, classe 1971, ingegnere idraulico come la sua protagonista, Caterina detta Nina: «È il mio alter ego», spiega sul palco.

Desiati parte in quarta


Hanno espresso la propria preferenza 593 tra voti singoli e voti collettivi, su 660 aventi diritto. Esclusi Mordi e fuggi di Alessandro Bertante, Divorzio di velluto di Jana Karšaiová, Stradario aggiornato di tutti i miei baci di Daniela Ranieri, Storia aperta di Davide Orecchio, Il cannocchiale del tenente Dumont di Marino Magliani.

Spicca il non inedito “bis” di Einaudi, ma va sottolineata soprattutto la partenza in quarta di Desiati, che vola verso la finale in pole position. Veronica Raimo ha già vinto (martedì scorso) lo Strega Giovani, ed è presumibile che la casa editrice torinese cerchi di convogliare i voti verso il primo classificato, con 66 voti di vantaggio. «Spatriati vuol dire “irregolare” nel mio dialetto, è qualcuno che sta contravvenendo alle regole, come me», dice lo scrittore di Martina Franca, 45 anni, da tempo dato per favorito. Ma lui dice he in fondo è soltanto «un gioco. Sono vent'anni che sto nel mondo dell'editoria e so che è sempre tutto giorno per giorno. Sono felice che dopo più di un anno Spatriati ancora c'è. Credo molto nella lungimiranza. Spatriati è un seme dentro tutti noi».

Da segnalare anche il ritorno dopo 33 anni di Adelphi in competizione con Bacà, al suo secondo romanzo dopo Benevolenza cosmica.


La serata si è aperta sulle note di Nessun dorma, con il saluto del sindaco Clemente Mastella. «Facciamola bisestile ma facciamola - ha invocato - la finalissima dello Strega a Benevento», ma la serata si terrà invece il prossimo 7 luglio al Museo etrusco di Villa Giulia, a Roma come da tradizione. Poi gli incontri con i dodici candidati. La «prima generazione dopo la decrescita» di Amerighi. Il «romanzo sulla viltà» di Bacà. «La ricerca disperata per capire l’amata» di Piersanti: il secondo posto per il suo tipografo innamorato non era affatto scontato. Tutti, alla fine, protagonisti. Comunque vada, lo Strega «può cambiare la vita», nota Melania Mazzucco, presidente del Comitato direttivo.
 

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