Il Premio Campiello 2020, edizione storica per il rilancio del paese e del libro

Il Premio Campiello 2020, edizione storica per il rilancio del paese e del libro
di Andrea Velardi
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Mercoledì 20 Maggio 2020, 19:08 - Ultimo aggiornamento: 19:10
“Sarà un Campiello memorabile, che passerà alla storia” assicura Paolo Mieli, nuovo Presidente della Giuria dei Letterati,  durante la conferenza stampa che ha annunciato le nuove modalità delle tappe che porteranno in autunno alla proclamazione del vincitore.

Non si sa ancora se la serata finale si svolgerà al Teatro "La Fenice" di Venezia o all’aperto, ma sicuramente “c'è la volontà di trovare un momento fisico" di celebrazione della vittoria assicura Enrico Carraro, nuovo Presidente della Fondazione Premio Campiello e di Confindustria Veneto, che sembra voler nascondere qualche straordinaria sorpresa. Carraro affronta con determinazione la 58a edizione del premio letterario, la sua prima da Presidente, quella del rilancio dopo la crisi drammatica del Coronavirus. Tutti gli sponsor, "mai importanti come quest'anno", hanno confermato la loro adesione al finanziamento della manifestazione.  L’annuncio della cinquina e del vincitore del Campiello Opera Prima verrà dato lunedì 1° giugno alle ore 15.45 su Rai 5 nel corso del programma “Terza pagina” condotta da Licia Troisi. 
 
Paolo Mieli ricorda l'importanza di un premio “che nella sua prima edizione del 1963 è andato a Primo Levi, con La tregua, in un periodo in cui lo scrittore soffriva ancora le controversie degli anni '40 attorno al valore dei suoi libri che non erano ancora stati capiti ed erano stati perfino rifiutati”. Un premio quindi che si è subito segnalato per la sua forza di proposta e di rilancio. "L'emergenza sanitaria è stata una disgrazia - aggiunge- ma ci ha consentito di dedicarci molto alla lettura soprattutto quella dei 222 titoli  arrivati e che darà tempo per la rilettura dei 56 titoli selezionati".  I giurati, che hanno avuto la fortuna di un primo incontro dal vivo, “hanno dato molta attenzione ai libri di scrittrici, alle piccole case editrici ma non hanno avuto preferenze per generi particolari come il romanzo storico”.
 
Durante l’incontro online abbiamo insistito sulla necessità di un entusiasmo propositivo che imponga la finale alla Fenice per suggellare un’edizione che deve avere di mira non solo il rilancio del Premio Campiello, ma di tutta la filiera dell'editoria e dei libri che affronta la crisi più grande dal dopoguerra e anche di tutto il contesto italiano, rilancio doveroso soprattutto un premio che è legato alla regione Veneto, una delle più colpite, ma anche una di quelle che si è saputa risollevare con più velocità dalla tragedia del Coronavirus.

Il Presidente Carraro risponde di non avere forse manifestato a sufficienza il grande entusiasmo che connota questa edizione e “il grande desiderio di chiamare attorno al premio le persone, di scendere fra i veneti”. Lo rassicura la conferma degli  sponsor e dei finanziamenti, anche se sottolinea come “le grandi cose non sono fatte solo da grandi soldi ma dalle grandi idee” Paolo Mieli conferma che “non sarà affatto un'edizione in tono minore, ma un'edizione festosa e vitale che segnerà l'inizio della ripresa”.
 
Al termine abbiamo sollecitato Roberto Vecchioni, membro della giuria, a dire la sua anche dal punto di vista del valore che hanno i libri per il mondo dell'arte e dello spettacolo che condivide e soffre maggiormente l’ impossibilità di socializzazione e di presenza fisica che condiziona il mondo degli scrittori. “Sono un grande innamorato del Campiello – risponde il cantautore- questa emergenza ci ha dato l'opportunità di chiuderci nel culto della bellezza e della lettura dei romanzi. Io personalmente ne ho letti un centinaio. Posso confermare che si tratta di un Campiello di alto valore. Le donne hanno dato grande prova di sé e finalmente la giuria si è aperta quell'impronta sentimentale, ma non retorica, della letteratura per la quale io lotto dentro la giuria da 5 anni”.
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