Le poetesse azerbaigiane: otto secoli di letteratura

Le poetesse azerbaigiane: otto secoli di letteratura
di Elena Panarella e Rossella Fabiani
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Domenica 17 Febbraio 2019, 19:28
La terra dell’Azerbaigian vanta un’antica tradizione letteraria e molte erano le scrittrici. Nella storia della letteratura azerbaigiana infatti ci sono molte donne: oltre alle statiste Nushaba, Tomris e Monina Khatuyn, alla diplomatica Sara Khatun, bisogna ricordare le poetesse Mashati Ganjavi e Khurshidbanu Natavan. Queste ultime due sono presenti nell’antologia da poco pubblicata per Sandro Teti Editori “Le poetesse azerbaigiane. Otto secoli di letteratura (1200-1991)”. Il volume, con i testi originali di quarantuno poetesse con traduzione a fronte, racconta i sentimenti, i desideri e le aspirazioni delle donne del paese caucasico, abbracciando ottocento anni di storia e dando un panorama – inedito fino ad ora – della loro produzione letteraria. Diviso in tre parti, il libro presenta le liriche di nove poetesse vissute nel periodo classico tra il 1200 e il 1850, le poesie di quindici scrittrici che sono vissute nel periodo del boom petrolifero tra il 1850 e il 1920 e infine le liriche di diciassette scrittrici che descrivono la loro esistenza durante il periodo sovietico tra il 1920 e il 1991. «Naturalmente il patrimonio culturale tramandato da queste scrittici non si limita alle liriche selezionate per questa antologia: il florilegio che qui si presenta propone soltanto alcuni esempi di quella straordinaria produzione letteraria che ha arricchito l’identità nazionale azerbaigiana», ha detto, il presidente dell’International Turkic Culture and Heritage Foundation, Gunay Afandiyeva che ha curato la pubblicazione in Italia insieme a Shahla Naghiyeva, durante la presentazione, il mese scorso, del volume nella sala capitolare della Biblioteca del Senato a Roma. 

Il libro è anche un documento della posizione all’interno della società delle donne citate nel testo, e nello specifico l’attività sociale di Khurshidbanu Natavan nel Karabakh. Le donne azerbaigiane hanno visto riconosciuti in pieno i propri diritti dalla Costituzione del 1918, ai tempi della prima Repubblica democratica dell’Azerbaigian, primo Stato di diritto, indipendente e laico in tutto il mondo musulmano. E questo libro - che per la prima volta presenta in Italia le liriche delle più celebri poetesse dell’Azerbaigian - offre un assaggio della copiosa produzione poetica delle donne di cultura azera. I temi proposti non riguardano soltanto l’amore, ma anche la nazione, la politica, la cultura e il lavoro. E in Azerbagian, scrive Shahla Naghiyeva nella prefazione, da sempre Paese leader nell’Asia centrale per l’istruzione delle donne, tra Ottocento e primo Novecento, sono state fondate molte scuole femminili, non solo nella capitale Baku ma anche nelle regioni rurali. Anche grazie al fiorire di molte scuole, a partire dal XIX secolo, la produzione letteraria femminile ha conosciuto grande fortuna ed è stata alimentata dal sostegno di eruditi, come la poetessa del Karabakh, Khurshidbanu Natavan che, nella sua casa, animava un salotto letterario aperto a uomini e donne. 
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