Una coppia in crisi, un nipote che si ritrova a occuparsi della nonna, un vicino misterioso e (forse) un nuovo amore. È una quarantena tutta romana quella raccontata da Michela Bari nel suo primo romanzo "Pesche sciroppate". Con tanto di espressioni romanesche, riferimenti che solo i romani possono capire e un intreccio inaspettato.
Pesche sciroppate, acquistabile su Amazon, è stato scritto di getto dal giovane avvocato durante la prima fase della pandemia e la relativa quarantena e poi autopubblicato. «Ho sempre avuto la passione per la scrittura. Forse è un fatto anche ereditario, chissà, visto che mia nonna scriveva e credo anche che il mio bisnonno scrivesse, da quello che ho capito. E poi ero un’accanita lettrice».
Il romanzo è stato presentato venerdì 16 ottobre presso la Libreria Eli di Viale Somalia, a Roma. «Sembra strano, ma vedere ogni sera tutte le finestre accese mi ha fatto immaginare cosa potesse accadere in quelle case.
Così tra le pagine prendono vita diverse case, quartieri e storie di personaggi proprio come noi. Anche loro hanno cantato sui balconi durante il lockdown, hanno dovuto aiutare i figli con le lezioni online, hanno tentato di fare sport in casa e stappato una bottiglia di vino davanti all'ennesima serie Netflix. Una situazione che, con i contagi che corrono, sta tornando velocemente d'attualità. E mano a mano che la storia scorre di ritroviamo ad affezionarci, emozionarci e fare il tifo: proprio come se a vivere la quarantena insieme a Danilo, Ellis, Chiara e Marco ci fossimo anche noi.