“Per un pugno di idee”, nel libro di Bucchi le innovazioni che hanno cambiato la nostra vita dal mouse alla moka

Locandina "Per un pugno di idee"
di Sabrina Quartieri
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Martedì 2 Febbraio 2016, 15:11 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 13:27
Guardate la tastiera del vostro computer. Vi siete mai chiesti il perché di questo bizzarro ordine delle lettere, che sembra non rispecchiare alcuna logica? Se la signolare circostanza vi incuriosisce, sappiate che la ragione della disposizione risale al lontano 1868. La “storia della tastiera che stai usando adesso” è solo la prima dei tanti “momenti di innovazione” raccontati da Massimiano Bucchi nel libro “Per un pugno di idee”. Un compendio, edito da Bompiani, che va controcorrente rispetto all’abuso che si fa oggi del termine “innovazione”, spesso retoricamente vuoto e il più delle volte associato a vocaboli come app, venture capital, start-up e spin-off.

Senza ricorrere ai più consueti esempi che popolano la suddetta retorica, né tantomeno al tradizionale catalogo di invenzioni e inventori, con il suo ultimo libro Bucchi punta a mettere in luce quanto l’innovazione sia un concetto ben differente da quello di “nuova tecnologia”, e come con esso si intenda piuttosto un processo complesso e non lineare. Dalla caffettiera moka, che esporta in tutto il mondo il caffè all’italiana, al kalashnikov, vera arma di distruzione di massa; dal mouse, il topolino che portò il computer nelle nostre case, allo spaghetti western, inventato con il film “Per un pugno di dollari” nel 1964, nelle storie riportate nel libro, l’elemento tecnologico è solo un aspetto del cambiamento, e nemmeno il più importante. 

Per l’autore, infatti, "i momenti dell’innovazione" vanno intesi in senso ampio, ossia come un punto di svolta concettuale, sociale e culturale, una trasformazione non effimera, seppur non per forza appariscente, che ha segnato e continua a segnare il nostro presente. Pagina dopo pagina, sono tante le innovazioni raccontate: dalle più concettuali, come la sequenza “qwerty” sulle tastiere che tutti usiamo quotidianamente, a quelle nello sport, come il contropiede italiano e il salto alla Fosbury, che rivoluziona la tecnica del salto in alto; e ancora, nell’universo culturale, si va dal gioco da tavolo Monopoli allo spaghetti western; dalla mappa della metropolitana di Londra al genoma da mille dollari. Tutte storie di percorsi innovativi sorprendenti, come quello che portò un fisico a inventare il primo videogioco della storia o un regista a introdurre il “conto alla rovescia” che tutti oggi identifichiamo con l’esplorazione spaziale.

Dalla cultura alla tecnica, dallo sport al cinema fino alla tavola, “Per un pugno di idee” si compone di piccole svolte inaspettate diventate grandi cambiamenti. Autore di diversi libri e docente di Scienza, Tecnologia e Società all’università di Trento, Bucchi, con il suo compendio curioso e istruttivo, non pretende di insegnare il rischioso e incerto mestiere di innovare (che come dimostra ogni singolo caso narrato, ci vede coinvolti tutti quanti). Ciascuna storia però contiene uno o più spunti di riflessione, che invitano il lettore a mettere in discussione le sue presunte certezze sul tema trattato, e a coltivare una visione di innovazione più ampia di quella diffusa abitualmente, più sensibile al contesto quindi. In definitiva, più umana. 

Massimiano Bucchi “Per un pugno di idee” (Bompiani, pp. 359, euro 13)
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