Monocrome, le Dolomiti negli scatti di Manuel Cicchetti

Monocrome, le Dolomiti negli scatti di Manuel Cicchetti
di Nicolas Lozito
3 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Novembre 2019, 00:36

Alla fine dell'ottobre di un anno fa la tempesta Vaia colpiva gli alberi delle Dolomiti distruggendone intere foreste e cambiava per sempre il paesaggio alpino di Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Basterebbe un numero per capirne la portata: in qualche giorno sono caduti, a causa del forte vento, 14 milioni di alberi, un dato mai registrato in Italia. Non una cicatrice, quindi, ma una trasformazione totale del territorio patrimonio Unesco dell’umanità.

Le immagini di quella ferita hanno fatto il giro del mondo: scattate da fotografi autoctoni o venuti da lontani (“foresti” si direbbe da quelle parti, dove quelle vette sono dette Monti Pallidi). A un anno di distanza sono un documento imprescindibile a futura memoria.

Ma non sono gli unici scatti preziosi di quei monti e di quelle valli: ora anche delle foto paesaggistiche delle Dolomiti prima di Vaia diventano un importante documento, non solo per gli innamorati di questo genere di fotografia. Come gli scatti del libro Monocrome. Camminando tra le Dolomiti d'Ampezzo di Manuel Cicchetti, pubblicato da il Touring Club e The Music Company (180pp; 49 euro). Il fotografo, “foresto” della zona (“ma ho vissuto per quasi mezzo secolo”, come racconta nell’introduzione), ha sviluppando un forte rapporto di amore con quella terra, rivedendo in essa un “caos calmo”, dove “puoi riconoscere «dei disegni di Leonardo, stampe giapponesi, espressionismo astratto o inquadrature tipiche dei film di John Ford». Montagne magiche, ma reali e verissime: in continua mutazioni e nonostante ciò sempre lì. Un aspetto del libro che sembra accessorio è in realtà molto interessante nell'indice: il riepilogo delle foto è accompagnato dal luogo e dagli esatti latitudine e longitudine dello scatto. Quasi a dire: andate a vedere anche voi. 



Monocrome in altri tempi sarebbe stato definito un coffee table book, un libro da tavolino del caffè, quei volumi che rimangono poggiati in soggiorno a fare bella figura. Ma ora più che mai la fotografia paesaggistica sta diventando qualcos’altro: l’immagine si trasforma in documento, il documento in storia, la storia in riflessione. Certi libri di fotografia possono essere più importanti di un sussidiario. “Perché la bellezza è fragilità”, utilizzando le parole dello scrittore Francesco Vidotto nella prefazione al volume.

Dei tanti scatti del libro di Cicchetti – alcuni molto belli, altri forse troppo manieristici – ce ne è una che racchiude forse la più importante verità. Una foto che mostra la Croda del Becco, parete di un massiccio poco a nord di Cortina d'Ampezzo. Spoglia, ma non innevata. L’immagine riempie quasi due pagine intere. A osservarla da vicino si notano, circa al centro, due persone che la stanno risalendo. Salvo un altro paio di piccole comparse, sono gli unici esseri umani di tutto il libro. Così minuscoli che forse non sono nemmeno persone, forse sono alberi spogli. L’occhio non può ingrandire abbastanza, ma non importa. Siamo così minuscoli di fronte all'immensa bellezza di questi Monti Pallidi. 
 



Monocrome. Camminando tra le Dolomiti d'Ampezzo
di Manuel Cicchetti
2019
180 pagine; 30x30cm
49 euro

Il libro sarà presentato Roma venerdì 22 novembre presso il Punto Touring di Piazza Santi Apostoli, 62/65 dalle ore 17.00 fino alle 18.30.  Manuel Cicchetti presenterà anche una selezione delle fotografie originali scattate dopo il passaggio della tempesta Vaia.
Parte del ricavato della vendita del libro è devoluta per il ripristino e la cura delle foreste abbattute dalla tempesta di vento e pioggia dell'ottobre 2018.

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