"The Handmaid's Tale" di Margaret Atwood, esordio da rockstar in autunno per il sequel

Atwood sul set di "The Handmaid's Tale" con Elisabeth Moss
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Domenica 10 Marzo 2019, 17:02
La scrittrice canadese Margaret Atwood, 79 anni, andrà in tour, come una "rockstar", nel prossimo autunno, per presentare in pubblico il sequel del suo romanzo più celebre, "Il racconto dell'ancella" (The Handmaid's Tale). Il
seguito dal titolo "The Testaments" sarà pubblicato (come già anticipato) il 10 settembre dal gruppo editoriale Penguin Random House in Gran Bretagna, Usa, in Canada e in un'altra decina di paesi di lingua inglese.

Atwood lo stesso giorno del lancio, il prossimo 10 settembre, sarà al National Theatre di Londra per l'evento internazionale di presentazione del suo libro. Il teatro londinese sarà collegato per l'occasione con un migliaio di cinema in giro per il mondo. Atwood si è detta «deliziata» di poter dialogare con la presentatrice Samira
Ahmed. La sera del 9 settembre la scrittrice parteciperà anche a un evento alla mezzanotte alla libreria Waterstones Piccadilly nel centro di Londra. Seguirà un tour nel Regno Unito e in Irlanda che porterà
l'autrice in sei città tra il 26 ottobre e il 2 novembre (Gateshead, Salford , Birmingham, Oxford, Brighton e Dublino). Successivamente il tour si sposterà negli Usa.

Il nuovo libro sarà ambientato 15 anni dopo la fine del precedente e sarà narrato da tre personaggi femminili. "The Testaments", ha spiegato Atwood, racconterà «i meccanismi interni» del regime totalitario teocratico della «Repubblica di Galaad». E a ispirarle il sequel è stato «il mondo in cui viviamo». Secondo l'editore Chatto &
Windus, il romanzo «sarà esplosivo».

 «Il racconto dell'ancella» è un romanzo distopico del 1985. Ambientato in un futuro prossimo, in una teocrazia totalitaria che ha rovesciato il governo degli Stati Uniti, esplora i temi della sottomissione della donna e dei vari mezzi che la politica impiega per asservire il corpo femminile e le sue funzioni riproduttive ai propri scopi. Ha vinto il Premio Arthur C. Clarke 1987 e il Governor General's Award ed è stato finalista al Premio Nebula, al Premio Prometheus e al Booker Prize.

Nel 1990 il romanzo è stato adattato per il grande schermo nell'omonimo film diretto da Volker Schlöndorff ed è diventato anche una serie televisiva vincitrice di un Emmy con Elisabeth Moss nel 2017.
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