Editoria, pirateria in crescita: danni per 771 milioni di euro. In Italia il 35% scarica libri illegalmente

La ricerca presentata oggi nell'Incontro de Gli Editori a cura di Aie-Fieg

Editoria, pirateria in crescita: danni per 771 milioni di euro. In Italia il 35% scarica libri illegalmente
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Martedì 29 Marzo 2022, 15:14

Cresce la pirateria nel mondo del libro. È pari a 771 milioni di euro il mancato fatturato che ogni anno viene sottratto all' editoria libraria, pari al 31% del mercato complessivo (escludendo il settore scolastico e l'export) con un danno al sistema Paese di 1,88 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati emersi dalla seconda indagine Ipsos per Aie presentata oggi nell'incontro degli Editori, a cura di Aie e Fieg. 

13mila posti di lavoro persi 

«Nel 2021 ogni giorno gli italiani hanno compiuto circa 322mila atti di pirateria di libri di varia natura, universitari e professionali, in crescita del 5% rispetto al 2019 » si legge in una nota di Aie-Fieg «Per il sistema Paese, ovvero calcolando anche l'indotto quali la logistica, i servizi e altro, la perdita è dunque di 1,88 miliardi, per il fisco 322 milioni ogni anno.

Valori che si traducono in una mancata occupazione per 5mila e 400 persone nella filiera editoriale, 13mila e 100 posti con l'indotto».

Il 35% degli italiani ha compiuto almeno un atto di pirateria nel 2021

Gli atti di pirateria stimati nel 2021 (copie in meno vendute di libri, download in meno di ebook e audiolibri) sono infatti 117,6 milioni contro i 112 milioni del 2019, in crescita del 5%. A compierli è il 35% (era il 36% due anni fa) della popolazione sopra i 15 anni: l'81% degli studenti universitari (era l'80% due anni fa), il 56% dei professionisti (era il 61%). 

A causa del fenomeno, le librerie fisiche perdono in un anno 243 milioni di euro e gli store online hanno un mancato fatturato (libri a stampa e digitali) di 455 milioni, mentre ci sono 73 milioni di mancati ricavi per abbonamenti a servizi di audiolibri o ebook.

Pene più severe per chi compie atti di pirateria 

Quali dunque le strategie di adottare? «L'ampiezza del fenomeno impone un'azione di contrasto che passa attraverso la repressione dei fenomeni illegali, l'educazione degli utenti, la conferma del sostegno alla domanda legale di informazione e cultura attraverso strumenti come la 18App, il bonus per le biblioteche, iniziative nelle scuole come #ioleggoperché» si legge nella nota. Inoltre nei confronti di chi fa business sui contenuti illegali bisogna rendere impossibile nascondersi dietro l'anonimato della rete e riflettere sugli effetti negativi dell'attenuazione delle pene: «Ma non basta. Negli ultimi due anni è calata la percentuale delle persone che si dicono consapevoli del fatto che gli atti di pirateria sono illeciti o illegali (dall'84% all'82%) mentre è aumentata dal 66% al 68% la percentuale di chi ritiene improbabile essere punito. Le persone devono essere consapevoli che stanno commettendo un illecito e sapere che per questo possono essere punite».

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