La trattoria del Cardinale, Sabrina Vecchi racconta il legame tra cibo e spiritualità

La trattoria del Cardinale, Sabrina Vecchi racconta il legame tra cibo e spiritualità
di Raffaella Di Claudio
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Venerdì 9 Luglio 2021, 20:30 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 01:58

Un libro sul cibo «è in realtà un libro intorno alla vita. Ben più che un reportage di MasterChef». Monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti, nella chiosa della sua prefazione dà ai lettori la chiave per aprire quello scrigno di storie e brevi aneddoti sul legame tra cibo e spiritualità che è La trattoria del cardinale di Sabrina Vecchi. Firma dell'edizione di Rieti de Il Messaggero, la giornalista non si allontana troppo dal mondo della cultura di cui scrive e delle comunicazioni sociali di cui si occupa per la Chiesa di Rieti e ci consegna un'opera, edita dalla casa editrice Paoline, che si muove sul doppio filo che lega la fede alla convivialità.

Leggendo l'introduzione affidata dal vaticanista Fabio Zavattaro, un focus sul rapporto tra Chiesa e cibo attraverso le abitudini e le parole dei papi, emerge quanto dietro a una pietanza ci sia la volontà di nutrire l'anima prima del corpo, condividendo. Lo sottolineò, ricorda Zavattaro, proprio Papa Francesco quando nel commentare la parabola dei pani e dei pesci sostenne che il vero miracolo non fu la moltiplicazione, ma la condivisione.


LA SEMPLICITÀ
Ecco allora che le 18 storie di cui si compone il libro sono piccoli mondi raccontati senza fronzoli.

Semplici, dice l'autrice, come sono le ricette più buone. Semplici, come sono pure le preghiere. «Si prega come si mangia», disse facile facile un sacerdote quando Vecchi chiese lui come si facesse a pregare, stimolando nell'autrice una lunga riflessione sull'associazione tra cibo e preghiera, tradotta nei capitoli che compongono La trattoria del cardinale, in cui si susseguono interviste, testimonianze e racconti. C'è l'aneddoto su papa Francesco che arrivò in una rsa di Borbona proprio quando la cuoca Mirela aveva previsto nel menù giornaliero bastoncini di pesce e a salvarla fu la provvidenziale scoperta che Bergoglio gradiva solo riso in bianco. C'è la ricetta del branzino all'acquapazza di frate Antonio che insieme a frate Luigi e frate Marcello ha dato vita, a San Rufo, alla prima e unica Fraternità interobbedienziale francescana d'Italia. E poi capitiamo nel giorno delle pastarelle di Santa Rita e riviviamo la celebre colazione tradizionale di Sant'Antonio a base di cioccolato e biscotto. Il libro è stato presentato nel chiostro di Sant'Agostino, a Rieti, nell'ambito delle iniziative del Giugno Antoniano.

LA TRATTORIA DEL CARDINALE

Brevi storie di convivialità e fede

Sabrina Vecchi

Prefazione di mons. Domenico Pompili

Introduzione di Fabio Zavattaro

Paoline

pp. 176 – euro 15

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