“InCarnAzione”, favola a lieto fine di un viaggio verso l’ignoto

Copertina libro InCarnAzione
di Sabrina Quartieri
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Lunedì 21 Marzo 2016, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 13:48
La storia è quella di un alieno che viene da Sirio, la stella più lucente dell’Infinito. Un extraterrestre che diventa uomo per compiere il viaggio più difficile, quello verso l’ignoto e l’ultraterreno. Il suo nome è Sebastian, e ciò che accade nella sua vita dà forma, pagina dopo pagina, a un romanzo fantastico sulla conoscenza profonda del sé, “InCarnAzione”, edito da Spazio Interiore e scritto da Andrea Pietrangeli. Il protagonista del libro studia su Sirio all’Università dell’Incarnazione quando sceglie di scendere su Terra, per sciogliere un antico nodo denominato “autocontrollo estremo”. Dopo la firma del Contratto di Incarnazione e il saluto ai compagni di corso e alla fidanzata, Sebastian lascia la sua stella. Da quel momento in poi, questo alieno fatto bambino vivrà tutti i traumi e le difficoltà della materia densa e, crescendo, dimenticherà la provenienza, i suoi vecchi amici e il suo unico amore. Su Terra il protagonista del romanzo comincerà a conoscere tutta la bellezza e i limiti dell’ego umano, sperimentando su se stesso una vita in salita, ma solo perché alla fine è destinato a tornare in alto.

Sebastian affronterà quindi le difficoltà quotidiane, e vivrà il rapporto con la madre, con la società e con le persone che man mano incontrerà lungo la strada, in modo altalenante, tra sorprese e scoperte che coinvolgono il lettore come fosse la sua storia personale. Secondo l’autore, che nei prossimi mesi presenterà il testo su e giù per l’Italia, percorrendo un tratto dell’antica Via Francigena, il libro infatti appartiene «non tanto a chi lo scrive ma a chi lo legge». Quindi, in questo caso, a chi cerca le risposte ad interrogativi antichi come il mondo. Su tutti, il quesito su cosa farne della crescita interiore e del nostro cammino verso il perfezionamento, se tutto è destinato a finire con la morte. Tematiche esistenziali che l'“alleggeritore”, come amici e seguaci chiamano Pietrangeli, prova ad affrontare in modo delicato, quasi sorridendo. Ovvero scrivendo una sorta di favola, che racconta dell'eterno bambino dello spazio abituato ad aspettare dall'esterno la soluzione ai suoi problemi, anziché cercarla dentro di sé.

Come si legge nel libro, se l’anima è eterna, il corpo è soltanto uno strumento di “evoluzione”. Nel seguire Sebastian pagina dopo pagina, dal momento della nascita e fino all'oblio che lo rende uomo, il messaggio che arriva è chiaro: i nostri sforzi non sono vani e non soltanto perché troveranno conforto nelle molte vite future che ci attendono. La sensazione di approdo arriva anche “hic et nunc”, nella profondità della nostra vita interiore, che quanto più si realizza, tanto più è in grado di offrirci equilibrio e felicità. Una consapevolezza fortemente radicata che ci trasmette un artista poliedrico e solido, un autore curioso, che conserva la voglia di approfondire culture e religioni diverse dalla nostra. Il suo obiettivo era regalarci una favola ostinatamente a lieto fine, con una miriade di spunti di riflessione sull'amore, sulla vita oltre la morte e sul rapporto madre-figlio, attraverso una scrittura facile e immediata, dove l'aspetto giocoso non manca mai: «La vita stessa è un grande gioco - sostiene Pietrangeli, un uomo alla costante ricerca di se stesso, capace di mollare tutto pur di ritrovarsi - ma è gioco anche la lettura di un libro che ci arricchisce pagina dopo pagina e ci porta a interrogarci sul nostro destino in modo diverso dal solito».

Andrea Pietrangeli “InCarnAzione" (Ed. Spazio Interiore, pp. 184, euro 14)
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