Informazione, satira, surrealismo: Manu Larcenet disegna "Fake news"

Informazione, satira, surrealismo: Manu Larcenet disegna "Fake news"
di Nicolas Lozito
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Venerdì 16 Agosto 2019, 15:51 - Ultimo aggiornamento: 15:53

È tornato quel genio di Manu Larcenet. Matto, imprevedibile, scatenato come non mai. Il fumettista francese, classe 1969, conosciuto tanto in patria quanto all'estero (e in Italia molto amato da Zerocalcare), pubblica ora Fake news (Coconino, 208 pp,19,5x26cm, 22€): un volume che alterna cento ritagli di giornale fittizi ad altrettante illustrazioni a tutta pagina. Notizie falsissime, inventate dall'autore, e disegni evocativi, spiritosi o macabri che le descrivono. Fake news al quadrato: una presa in giro del mondo dell'informazione e di tutte quelle bufale che circolano su internet e su carta.

Qualche esempio è necessario: il ritrovamento sulla Luna di Laika, il cane mandato nello spazio dall'Urss; la fornaia francese radicalizzata che rimpiazza il seno con protesi esplosive al C4; il canto dell'ultimo dinosauro estinto. E via così: i disegni sembrano quadri, o figurine grande formato, o forse un mazzo di carte da mescolare e da cui estrarre a caso una nuova storia. Una sbirciata al disegno, una rapida lettura al finto articolo che si trova a fianco ed ecco che arriva la risata beffarda.



La lingua del libro mima quella del giornalismo di bassa qualità: giochi di parole, tic, idiosincrasie e cliché. Larcenet, autore da sempre critico con la nostra società, li riutilizza per prenderci in giro tutti: reporter e lettori. «I ricercatori dell'Università di Harvard-sur-Montblanc hanno creato la prima chiocciola robot». Chi non lo leggerebbe un articolo che inizia così? Oppure «forse non tutti sanno che è stato Attila a inventare la Formula Unno». O ancora, i gorilla e i commercialisti si comportano in maniera identica: hanno il 99% di Dna in comune, «il restante 1% conterrebbe il gene dei fogli Excel».

Ogni tavola è parte dell'enorme universo surreale dell'autore. Larcenet è raffinato e dalle multiple interpretazioni: gli uomini hanno la pelle incartapecorica, i nasi lunghissimi, sono gobbi, barbuti, nudi. Disperati ma leggendari. «Hanno ritrovato un cowboy mummificato in Siberia, la comunità scientifica è divisa»; «In Finisterra si radicalizzano i buddisti». Sono fiabe moderne, insomma, quelle del genio Larcenet. Come se Andersen fosse ancora qui: vecchio rattrappito, che dà di matto davanti a una tastiera e un qualunque social network.

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