Latina, violenza: dati allarmanti, sempre più donne costrette a fuggire

Latina, violenza: dati allarmanti, sempre più donne costrette a fuggire
di Francesca Balestrieri
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Venerdì 15 Novembre 2019, 11:36 - Ultimo aggiornamento: 16:06
Duecento richieste di aiuto ai centri antiviolenza di Latina e Aprilia del Centro Donna Lilith solo nell'ultimo anno. Sono 140 a Latina e 70 ad Aprilia dove lo sportello ha aperto meno di un anno fa. Sono i dati, davvero impressionanti diffusi ieri dalla presidente del Centro Donna Lilith di Latina Francesca Innocenti in occasione della presentazione di Wake up. «Questi dati sono molto importanti perché spiega la Innocenti dimostrano che il nostro lavoro è efficace e che si riesce a svelare la violenza».
A Latina l'associazione gestisce anche una casa rifugio per le donne vittime di violenza: «E' sempre piena, ogni anno ospitiamo 10 nuclei, ma siamo costrette a ricorrere ad altre strutture sia in ambito regionale che nazionale per le richieste che ci giungono, più di 40 l'anno. Si stratta sempre di donne che chiedono protezione per sè e per i propri figli, vittime di uomini violenti e pericolosi». Non è l'unico dato sconcertante: «Abbiamo visto in questi ultimi anni un abbassamento dell'età delle donne che si rivolgono alla nostra associazione. Vuol dire che si prende consapevolezza prima delle relazioni che stanno vivendo con persone che le vincolano e obbligano a fare cose che non vogliono fare o che sono violente. Riconoscerle prima significa arrecare meno danni a se stesse e ai figli se ne hanno».
Un dato confermato anche dall'Osservatorio Nazionale Adolescenza che ha svolto una ricerca su ragazzi tra i 13 e 19 anni e da cui emerge che circa una ragazza su 10 è stata aggredita verbalmente dal proprio fidanzato, in circa la metà dei casi, l'episodio è avvenuto in pubblico. Una su 20 è stata addirittura picchiata. Il Centro Donna Lilith lavora molto nelle scuole con campagne di prevenzione e sensibilizzazioni sin dalle elementari «per parlare con loro delle relazioni affettive e sul concetto di gelosia e controllo. Abbiamo constatato che già in tenera età, quando si iniziano ad avere primi approcci con l'altro sesso, si entra in una relazione controllante dove anche la mancata spunta blu su WhatsApp può creare situazione di tensione».

GARANTE DEI MINORI
Un dato che viene confermato anche dalla responsabile dello sportello di Ascolto del Garante dell'infanzia di Latina, Monica Sansoni che non a caso, ha organizzato due appuntamenti: il primo si terrà il 22 novembre presso il liceo Majorana con l'avvocato Nicodemo Gentile per parlare ai ragazzi del tema presentando anche il suo libro Padrone che racconta le sue esperienze nel mondo degli adolescenti e della violenza. Il secondo appuntamento si terrà il 23 novembre dalle 16 alle 17,30 all'Anfiteatro Academy di Latina si tratta di un corso di formazione tenuto da Sansoni nel suo ruolo di criminologa e criminalista. «Sono incontri voluti per sensibilizzare i ragazzi sul fenomeno che sta dilagando. Ci teniamo a precisare che si tratta di una grande e grave violazione dei diritti umani, un problema diffuso e spesso trascurato e già a 14 anni le ragazze vengono insultate online ma non solo, controllate anche nelle loro attività telefoniche. Segnalazioni mi sono arrivate proprio in questi giorni da alcune ragazze incontrate nelle scuole che hanno raccontato di essersi trovate prigioniere in relazioni sbagliate. Alcune delle segnalazioni ricevute sono state inviate all'autorità giudiziaria, altre si sono fermate per paura e altre perché molto spesso si tende a giustificare il fidanzatino del momento».
C'è un caso in particolare che lo sportello sta trattando con una équipe di psicologi e legali e che è stato già denunciato in Procura: è quello di una ragazza di 15 anni del sud pontino che ha inviato una foto intima al fidanzato che però a sua volta l'ha girata agli amici. Loro hanno minacciato anche lui: hanno voluto incontrare la ragazza minacciandola che se non avesse accettato i loro ricatti a sfondo sessuale avrebbero divulgato la sua foto. Lei non ha ceduto e la sua foto non solo è finita nei gruppi di molto giovani della città in cui vive, ma anche su siti pornografici. «Un fatto gravissimo - dice Sansoni - che purtroppo non è isolato. Abbiamo infatti avuto anche accessi di donne adulte che poi sono state orientate agli sportelli di competenza».
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