Latina, via Quarto, Riccardo ci riprova: vuole costruire

Latina, via Quarto, Riccardo ci riprova: vuole costruire
di Elena Ganelli
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Martedì 11 Agosto 2020, 12:07
Voleva una nuova concessione per costruire in via Quarto, in quel terreno diventato la madre di tutte le battaglie sulla programmazione urbanistica nel capoluogo pontino e quando il Comune di Latina ha respinto la richiesta si è rivolto al Tar innescando una nuova guerra giudiziaria. La società Costruzioni Generali di Massimo Riccardo non intende mollare quel terreno e dopo essersi vista rigettare dal Consiglio di Stato il ricorso per revocazione con relativa richiesta di risarcimento danni nei confronti del Comune di Latina per il blocco del cantiere, ha presentato un nuovo ricorso al Tar impugnando il rifiuto dell'amministrazione e prospettando un danno ancora maggiore rispetto alle cause passate quantificato in 7 milioni di euro. Il nuovo progetto di edificazione ha come presupposto il Piano particolareggiato vigente che aveva già in passato ottenuto il titolo concessorio poi annullato come conseguenza dell'annullamento dello strumento urbanistico.

La richiesta più recente, presentata a febbraio scorso, riguarda lo stesso cantiere ma con caratteristiche edilizie differenti ma a piazza del Popolo hanno detto no, così la società ha impugnato l'atto davanti al Tar che ha fissato per il 23 settembre l'udienza cautelare. Il Comune di Latina si è già costituito con l'avvocato Francesco Cavalcanti. Proprio pochi giorni fa la Costruzioni Generali si era vista respingere in via definitiva dal Consiglio di Stato il ricorso per revocazione con il quale aveva chiesto un risarcimento di cinque milioni di euro per il blocco del cantiere, risarcimento che invece il Tar aveva riconosciuto. E quando sembrava che la vicenda fosse definitivamente chiusa la battaglia legale iniziata nel 2015 ricomincia.

Il permesso per realizzare una palazzina residenziale in via Quarto, sulla base del Ppe del quartiere Prampolini, risale a ottobre 2014 e in cambio il Comune avrebbe ottenuto una particella di terreno di proprietà di Riccardo. In realtà quella particella era già di proprietà comunale essendo stata espropriata nel 1980 e l'intera vicenda diventò oggetto di un'inchiesta da parte della Procura.

Poi, nel gennaio 2015, il permesso a costruire è stato annullato con contestuale ordinanza di demolizione delle opere già costruite. La Costruzioni Generali, che aveva già stipulato alcuni contratti preliminari per la vendita degli appartamenti, ha tentato anche di ottenere nuovi permessi, riducendo le cubature, ma invano. Ora dopo l'ennesimo no ha imboccato la strada della giustizia amministrativa.
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