Carcere borbonico di Santo Stefano off limits, delusione per i visitatori

Carcere borbonico di Santo Stefano off limits, delusione per i visitatori
di Laura Pesino
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Lunedì 10 Agosto 2020, 05:39
Visite off limits al carcere borbonico di Santo Stefano per i turisti che hanno deciso di trascorrere le vacanze a Ventotene. Per questa stagione infatti quanti speravano di poterlo visitare sono rimasti delusi. La causa è legata a una serie di ritardi che si sono accumulati nei lavori di consolidamento della falesia in uno dei punti più fragili dell’isolotto: l’approdo della Marinella. Non poco allarme ha poi provocato la notizia del crollo, avvenuto nel mese di novembre 2019, di una cisterna che si trova a monte dello stesso approdo e poi una recente ordinanza del sindaco che vieta l’accesso a Santo Stefano. Una situazione che ha spinto la commissaria per il recupero di Santo Stefano Silvia Costa ad intervenire annunciando la disponibilità a garantire la copertura economica per gli urgenti lavori finalizzati al consolidamento dei due approdi, quello della Marinella e dello Scalo 4.

«Ci siamo assunti – ha spiegato la commissaria Costa – questa responsabilità di sostegno al Comune per consentire ai tecnici, alle autorità e a quanti sono coinvolti nel progetto di recupero dell’ex carcere, di poter continuare i rilievi e i sopralluoghi tecnici». Silvia Costa, che da mesi ha ridato impulso al programma di restauro, auspica dunque che i lavori di messa in sicurezza degli approdi vengano realizzati con la massima urgenza per rispettare il crono programma del Piano operativo di recupero.

Ma a chiarire la situazione, ridimensionando anche l’allarme dovuto al rischio crolli, è l’assessore del Comune di Ventotene Francesco Carta, che specifica come l’ultima ordinanza emessa del sindaco rispecchia in realtà quella già in vigore dal 2011 che impone appunto il divieto di accesso all’isolotto di Santo Stefano, con l’unica deroga consentita alle visite guidate con il personale autorizzato del Comune. Il crollo di una cisterna a ridosso dell’approdo c’è effettivamente stato, ma i lavori di consolidamento delle rocce in prossimità degli approdi sono, per il Comune, ordinaria amministrazione. «Come ogni anno – spiega l’assessore – prima di aprire le visite guidate abbiamo ritenuto di effettuare dei lavori sulla scorta dei sopralluoghi che periodicamente effettua un geologo. Lo facciamo sempre, ma quest’anno semplicemente alcune circostanze hanno bloccato gli interventi. I chiodi da fissare alla falesia pesano tonnellate e vanno trasportati a bordo di un motopontone, lo stesso che trasporta i materiali anche per i lavori sulla spiaggia di Cala Nave. L’emergenza coronavirus ha ritardato l’avvio. E l’inizio della stagione balneare ha imposto poi di bloccare gli interventi. Ma non appena sarà possibile le visite guidate al carcere saranno riaperte».

Lo stesso assessore Carta aveva sollecitato i lavori soprattutto per il concreto rischio che i diportisti si avvinassero agli approdi per fare il bagno nonostante i divieti. Per questa stagione dunque i turisti resteranno lontani da Santo Stefano e le visite restano sospese fino a data da destinarsi. 
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