Vendemmia 2018, a Latina annata difficile. I produttori: «Ma i vini saranno di qualità»

Vendemmia 2018, a Latina annata difficile. I produttori: «Ma i vini saranno di qualità»
di Alessandra Tabolacci
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Lunedì 24 Settembre 2018, 12:36
È un panorama articolato quello della vendemmia 2018 in provincia di Latina. Si soffre di più in collina, si migliora scendendo in pianura. Ma, il coro è quasi unanime, si tratta senza dubbio di un’annata difficile. Il dato di base da cui tutto il resto discende è il seguente: c’è stato il doppio delle precipitazioni medie annue. Ma i vini non ne risentiranno, anzi: è il parere unanime di cinque tra i maggiori produttori della provincia pontina. Ecco cosa ci hanno raccontato.
CASALE DEL GIGLIO
«L’anno scorso abbiamo avuto la secca, quest’anno l’alta marea», spiega efficacemente Antonio Santarelli da Casale del Giglio. La grandine in collina e le piogge iniziate ad aprile-maggio che hanno favorito l’insorgere di malattie fungine hanno composto un quadro che “ha messo a dura prova la capacità dei viticoltori di reagire alle avversità atmosferiche. Quello della peronospora – prosegue Santarelli - è stato un attacco importante, ma facendo leva sulla prevenzione il nostro ottimo Paolo Tiefenthaler (enologo dell’azienda) ha saputo intervenire con risultati del tutto positivi”. Troppo presto per pronunciarsi sui rossi, i bianchi saranno senz’altro aromatici. A Ponza la raccolta è andata bene grazie alla brezza, che sull’isola è ancora più pronunciata e che ha contribuito ad aiutare le tenute più prossime al mare.
CINCINNATO
«Difficile, ma non la definirei una brutta annata» dice il presidente della Cincinnato, Nazzareno Milita. «La pioggia –aggiunge - ci ha costretti a un maggior lavoro di selezione in cantina, a differenza dell’anno scorso, e la grandine in alcune zone ci ha fatto anticipare la vendemmia. Il fatto di poter disporre di vaste superfici (la cooperativa raccoglie infatti oltre 200 soci) ci ha però dato la possibilità di selezionare».
PIETRA PINTA
Gli fa eco, sempre dalle pendici dei Lepini, Bruno Ferretti (Azienda Pietra Pinta): «Le piogge ci hanno un po’ complicato la vita, rendendo la maturazione delle uve più difficile, e non sarà un’annata da ricordare». La peronospora ha cominciato a colpire da giugno-luglio e le cose sono andate un po’ a macchia di leopardo, obbligando a scelte valutate caso per caso in base alle varietà: «La quantità è decisamente minore – dice ancora Ferretti – e il livello qualitativo dipende dalle varietà, alcuni rossi sono stati raccolti in anticipo e la loro struttura potrebbe risentirne, per i bianchi invece complessivamente tutto bene».
SANT’ANDREA
«Tutto bene – per Andrea Pandolfo e la cantina Sant’Andrea a Borgo Vodice -, annata complicata ma bella: la stagione è stata umida, ma noi abbiamo potuto godere di zone nel complesso più assolate». E poi anche se le piogge non sono mancate – seppur in quantità minore rispetto alla collina – «il terreno più sabbioso – spiega ancora Pandolfo – ha comunque consentito di entrare subito in vigna e trattare. Mentre il sole di questi giorni, anzi speriamo in un’altra settimana soleggiata, sta asciugando terreno e uve».
CARPINETI
La stagione particolarmente piovosa ha complicato la vita a chi, come l’azienda Carpineti ha i propri vigneti in collina e porta avanti una agricoltura biologica e biodinamica che utilizza solo trattamenti naturali: «Peronospora, tignola, grandine: un’annata molto difficile», commenta Marco Carpineti. «Una primavera e un’estate piovose hanno danneggiato le uve, grandinate ora in una zona ora in un’altra, sempre nel corso dell’estate, hanno fatto il resto». Ma ciò non ha impedito all’azienda di Cori di ottenere il recente riconoscimento di Legambiente alla XXVIII rassegna-degustazione di vini biologici e biodinamici, ha selezionato tra i bianchi il Capolemole 2017 (Igp/Igt) per il miglior rapporto tra qualità e prezzo.
Alessandra Tabolacci
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