Tra i primi impegni, figura l'acquisto della ex sede della Banca d'Italia. Il dirigente segnala che il rogito notarile deve essere stipulato entro febbraio, visto che si paga già una rata annuale di 130mila euro alla Cassa depositi e prestiti per il mutuo acceso, nonché si continuano a pagare 160mila euro annui per gli uffici ancora al Pegasol: vanno quindi impegnati subito i 3.155.000 euro (il mutuo ottenuto) per l'acquisto dell'immobile. Nella medesima relazione, lo stesso dirigente pone anche la richiesta di un'altra somma urgente, un esproprio mai perfezionato. Decenni fa il Comune occupò aree in zona Campo Boario, vi realizzò sopra delle viabilità (le vie Tacito, Tiberio, Muzio Scevola e altre), ma non perfezionò la procedura, né la voltura al Catasto. Gli eredi dei proprietari hanno adito le vie legali presso il Tribunale civile, arrivando poi nel 2022 a un'ipotesi di risoluzione bonaria per 2.550.000 euro. Venti giorni fa hanno mandato la diffida al Comune: l'atto va stipulato entro il 22 marzo. Per quella data, occorrono 3 milioni di euro (indennità di esproprio, più spese e onorari).
C'è poi il nuovo campo di Al Karama. Due le questioni. La prima è la costruzione del nuovo sito, la seconda è la definizione di utenze e volture con la Regione. Per la prima, evidenziata nella relazione dei dirigenti del 26 gennaio, i capitoli di uscita sono due, con gli iter in corso: la riqualificazione del campo, per 670mila euro (di contributo statale), e la gara per l'acquisto dei moduli abitativi, da 622mila euro. L'ultimo capitolo è quello delle demolizioni di opere abusive, cofinanziate dal ministero delle Infrastrutture. Due distinti finanziamenti, con interventi da concludere rispettivamente entro settembre e entro dicembre, per un costo pari rispettivamente a 604.506 euro (di cui 320mila euro del Comune) e 302.903 euro (di cui 239mila euro di fondi di piazza del Popolo).
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