Il manifesto è stato redatto dagli specialisti di medicina preventiva, pediatria e igiene, è rivolto ai genitori, e contiene «dieci “precisazioni” che rispondono in maniera semplice, alle più frequenti perplessità e dubbi che assalgono l’adulto quando deve decidere dalla salute e del futuro dei propri figli».
Fra i passaggi cruciali il punto tre del manifesto che sottolinea: «Si afferma che il bambino piccolo non va sottoposto allo “stress” delle vaccinazioni che andrebbero rinviate dopo i sei mesi di età: è un’affermazione errata e pericolosa. Nella realtà i neonati (sia nati a termine che prematuri) possiedono un sistema immunitario che permette loro di essere vaccinati a partire dal 61° giorno di vita. In questo modo li proteggiamo il più presto possibile.»
Da tenere sempre in mente invece ciò che afferma il punto sei: «Una persona vaccinata difende il proprio stato di salute e rappresenta una garanzia per la collettività della quale fa parte, perché non può trasmettere gravi malattie. Invece la persona non vaccinata vive in una condizione di pericolo per sé e per gli altri, dato che lui può trasmettere malattie».
Toccanti le testimonianze di Amelia Vitiello la mamma di Alessia, la bimba morta a 18 mesi per una meningite fulminante, di Giuseppe Morandini che a cinque anni è sopravvissuto ad un’infezione da tetano e di Ida Ferrari, affetta da poliomielite e che ora fa i conti con le conseguenze a lungo termine della malattia che ogni giorno la debilita e immobilizza di più. Chi vuole leggere il manifesto può scaricarlo qui.
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