La moda tra i giovanissimi: usare le app per scovare i luoghi abbandonati

Lo stupro della ragazza di 16 anni a Latina porta alla luce un rischio spesso sottovalutato

Le schermate di alcune app usate per trovare i luoghi abbandonati
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Martedì 9 Maggio 2023, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 16:50

Curiosità, voglia di scoprire luoghi abbandonati e vivere un'esperienza misteriosa. Ma a volte anche molto pericolosa. Sono sempre di più i giovani che utilizzano le app dedicate alla scoperta dei luoghi abbandonati. Una pratica che ha radici lontane e motivazioni ben diverse da ciò che spinge oggi tanti ragazzi, con una buona dose di ingenuità, ad addentrarsi in ambienti decisamente poco sicuri. Il pericolo principale è incontrare qualcuno che non vuole essere disturbato: tossicodipendenti, persone che fuggono per motivi diversi o clochard. Ma c'è anche un rischio di tipo strutturale, ovvero trovarsi in un ambiente con muri, coperture e pavimenti a rischio di cedimento.

Il territorio di Latina offre tanti ruderi che si prestano ad avventurose spedizioni, soprattutto nell'ambito industriale visto che ci sono tante fabbriche abbandonate, la più celebre è senz'altro la ex "Mira Lanza" dove negli anni Settanta si producevano i famosi detersivi che avevano come testimonial "Calimero".

Ma i ragazzi di oggi, che usano soprattutto le app come Randonautica e Abandoned World, sembrano più attratti da luoghi meno noti, più di nicchia, soprattutto ville e casali, specialmente se circondati da qualche leggenda di fantasmi.

C'è addirittura chi, con la scusa dell'esplorazione dei luoghi abbandonati, organizza delle sedute spiritiche. Insomma un mondo sommerso ma molto variegato, sicuramente affascinante sotto certi aspetti.

L'ESPLORAZIONE
Altra cosa è il movimento "Urbex" che indica l'attività di esplorazione urbana, una pratica diffusa in tutto il mondo. Il termine nasce da "urban exploration", la scoperta di luoghi abbandonati e spesso sconosciuti. In questo caso però ci sono delle regole non scritte che i veri appassionati rispettano con orgoglio e che possono essere riassunte nel loro motto: «Lasciate solo impronte, prendete solo emozioni».

Il principio degli appassionati di "Urbex" è quello di andare nei luoghi per scattare fotografie, senza alterare le strutture, senza prendere nulla e senza neppure toccare nulla. Spesso entrano in ville ancora arredate, abbandonate da decenni e si limitano a creare reportage che poi vengono condivisi nei gruppi dedicati.
Altra regola è non divulgare mai gli indirizzi dei luoghi abbandonati, questo per evitare che persone malintenzionate possano usare queste informazioni per raggiungere facilmente i siti per compiere furti o atti di vandalismo.

URBEX, UNA STORIA SECOLARE
Le origini del movimento risalgono al 1793 e vengono attribuite a Philibert Aspairt, un "esploratore" francese che morì nelle catacombe di Parigi dopo esservi entrato per motivi mai chiariti. Il suo cadavere fu ritrovato soltanto undici anni dopo e oggi la sua storia (dai dettagli che hanno più il sapore di una leggenda) è stata in qualche modo nobilitata a fondamento della pratica di esplorazione. "Urbex" è diventato un termine famoso solo negli ultimi anni grazie ai tanti programmi Tv dedicati al tema.

Ora le app sono sempre più diffuse, ma spesso nascondono rischi enormi e sottovalutati specialmente dai più giovani.

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