Latina-Brescia: un manager, un ex calciatore e la musica di Bruce Springsteen

Andrea Montecalvo ed Emanuele Filippini
di Giuseppe Baratta
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Lunedì 25 Maggio 2020, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 09:38
Durante la quarantena Latina e Brescia sono state legate dalla musica e dalla passione per Bruce Springsteen. Andrea Montecalvo, manager pontino di un'azienda biofarmaceutica, ed Emanuele Filippini, ex calciatore di Lazio e Brescia, si erano conosciuti a un evento musicale legato al «Boss» a Lavinio molti anni fa e da lì non si erano mai persi di vista tanto che 15 anni fa, quando Emanuele giocava nella Lazio, s'era esibito al teatro D'Annunzio di Latina per un evento insieme ad altri musicisti pontini.

«Gli appassionati di Bruce Springsteen sono un po' come una grande famiglia e, durante la quarantena, è stato bello partecipare a duetti a distanza, questo è stato possibile grazie alla tecnologia ma soprattutto alla passione per la musica rock - spiega Montecalvo - il format è molto semplice, basta scegliere la canzone e registrare a distanza il video, una volta completato il tutto viene sincronizzato e montato per ottenere la canzone finale».

A Brescia Emanuele Filippini suonava la chitarra e cantava mentre a Latina Andrea Montecalvo suonava la traccia del basso, ma lo stesso format è stato riproposto anche in altre situazioni con altri musicisti. La canzone scelta è stata Land of Hope and Dreams, terra di sogni e speranze, scritta nel 1999 e nel 2013 dedicata a Nelson Mandela.
«Durante la pandemia abbiamo trascorso molte serate a suonare a distanza, era un modo per restare uniti e tra le varie performance è stata memorabile quella con Joe Rapolla dal New Jersey con il cantautore e professore della Monmouth University ma anche quella con Antonio Zirilli, altro musicista che ha conosciuto personalmente Springsteen visto che la mamma del Boss è di origine italiana e ha il suo stesso cognome, fino a Lorenzo Semprini, organizzatore del Glory Days di Rimini, dal 1999 è l'evento italiano dedicato a Bruce e ai suoi fans - conclude Montecalvo - con tutti abbiamo usato il computer, gli strumenti musicali e tanta fantasia, è stato un modo per superare quelle lunghe settimane di isolamento, la musica ci ha aiutato molto».
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